Dipendenti Atc da due mesi senza stipendio, striscioni e proteste a Capri: “Con le parole e la solidarietà non si mangia”

Questa mattina un gruppo di lavoratori dell’ATC – l’azienda di trasporto pubblico su gomma – mosso dal disagio e dalla disperazione, con tanto di mascherina e distanza minima tra i partecipanti, ha deciso di protestare nei confronti dell’azienda isolana che da due mesi non paga i propri dipendenti e per sensibilizzare le istituzioni affinché risolvano la drammatica situazione. I lavoratori si sono posizionati presso il capolinea dei bus di Piazza Ungheria a Capri ed hanno esposto un grosso striscione sul quale c’era scritto il motivo della protesta: «CON LE PAROLE E LA SOLIDARIETÀ NON SI MANGIA! LAVORATORI ATC DA 2 MESI SENZA STIPENDIO. SIAMO STANCHI DI LAVORARE SENZA ESSERE PAGATI».
Una mancanza grave ed inaccettabile che prende forma in un momento già difficile per i lavoratori che dal 6 marzo, per effetto della grave condizione socio-economica-sanitaria che ha colpito l’Italia, sono stati messi in cassa integrazione per un periodo di nove settimane, con inevitabili perdite salariali. Oltre al danno la beffa. “Nel frattempo i dipendenti della società, pur senza essere retribuiti, stanno continuando a svolgere regolarmente il proprio lavoro con dedizione e senso del dovere, nonostante la mancanza di idonee misure di sicurezza a salvaguardia della salute degli operatori previste dalle normative e protocolli nazionali”, sottolinea in una nota il sindacato Usb Lavoro Privato.

“Non possiamo più venire a lavorare senza essere retribuiti – afferma Francesco Chierchia RSA del sindacato Usb Lavoro Privato – ogni mese abbiamo le bollette e i mutui da pagare e questa condizione sta generando un forte clima di tensione tra la categoria. Bisogna fare presto, tra qualche giorno non riusciremo più mettere il piatto a tavola. Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti, a cominciare dalla nostra amata azienda alla quale non abbiamo mai fatto mancare la nostra disponibilità”. L’incontro tenutosi il 23 aprile con la Prefettura di Napoli in videoconferenza non ha finora prodotto nessun risultato positivo, utile a risolvere la vertenza. In quella sede, in considerazione delle non semplici problematiche legate all’irregolarità del Durc Aziendale, l’Usb, insieme alla altre Organizzazioni Sindacali, aveva chiesto l’intervento sostitutivo di Città Metropolitana di Napoli per regolarizzare i pagamenti degli stipendi dei lavoratori, dei ticket arretrati e di tutte le spettanze non ancora corrisposte, in attesa della risoluzione del contenzioso amministrativo tra l’Atc e l’Inps. A distanza di una settimana dall’incontro nulla è cambiato.

“Sempre di più la gestione privatistica dei servizi rappresenta un grave danno sia per i cittadini che per i lavoratori – dichiara Adolfo Vallini dell’Esecutivo Provinciale Usb – sono anni che proponiamo la nascita dell’Azienda Unica Regionale dei trasporti, con gestione trasparente e partecipata dei cittadini, impegnando le migliori competenze tecniche e le giuste energie finanziarie. Ai lavoratori dell’Atc vanno immediatamente riconosciuti gli stipendi e i ticket arretrati, il datore di lavoro ha l’obbligo di corrispondere la paga. La situazione è diventata inaccettabile. La Città Metropolitana di Napoli, senza indugio alcuno, dovrebbe attivare il previsto intervento sostitutivo, pagando direttamente i lavoratori”. IL VIDEO:

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