Pronto soccorso assaltato, Verdoliva (dir. Asl Na1):  “Ieri c’è stata una guerra tra Stato e anti-Stato. Mi aspetto conseguenze durissime. Non la daremo vinta a questi delinquenti e ripartiremo più forti di prima”

 

In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Ciro Verdoliva, direttore dell’Asl Napoli 1: “I fatti di ieri si sono susseguiti con una velocità assurda. Riceviamo un paziente con ferite da arma da fuoco, seguito da una cinquantina di persone che hanno devastato tutto. E’ stata una colata di lava così bollente da non poter essere gestita dalle guardie. Parliamo di una presenza di circa 30 persone delle forze dell’ordine, è stato un corpo a corpo. Abbiamo fatto in modo che non entrassero in rianimazione, dove era il ragazzo. Alla notizia del decesso, si è scatenato il delirio, persone che gettava in aria computer, monitor, lettini. Gli operatori si sono ammassati, assieme ai pazienti, in una stanza. Schizzi di sangue ovunque, io non ho parole per quello che poi, alle 7, al mio arrivo, ho trovato. Oss, infermieri, medici terrorizzati dall’accaduto, pazienti ancora più spaventati, una condizione psicofisica all’estremo, una situazione da prima linea. Ho percepito l’impossibilità di poter svolgere il servizio, sia per  garantire la sicurezza di operatori e pazienti, ma anche perché non c’era nemmeno un defibrillatore, un lettino, un lenzuolo. quindi, alle 7.30, ho dovuto dichiarare l’interruzione del servizio, una cosa assurda e pericolosissima. L’azienda ha voluto reagire, ho percepito una compattezza, una squadra fortissima. La presenza del presidente De Luca ci ha dato una grandissima carica. Il Prefetto mi ha chiesti di portare da lui gli operatori. Si dice che quando arriva la droga del quartiere si sparano i fuochi, e noi, con le sirene, abbiamo voluto esprimere un concetto: non la daremo vinta a questi delinquenti e ripartiremo più forti di prima. Abbiamo tutti gli elementi per individuare i delinquenti che hanno profanato e insultato un ospedale, quindi mi aspetto che le conseguenze siano durissime. Il filtro non può esserci, perché le persone devono sapere ciò che è davvero accaduto. Sul presidio di polizia fisso con due agenti non sono mai stato convinto, e ieri trenta agenti non hanno potuto fare molto. Qui bisogna cambiare la gente, far capire alle persone che la sanità è al loro servizio.  Ieri, a Napoli, c’è stato un episodio di guerra, dello Stato contro l’anti-Stato”.

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