Venti anni fa l’ingresso delle donne nelle Accademie militari, e fu subito un boom. Per l’Arma dei Carabinieri le prime ufficiali entrarono nel ruolo tecnico con la specializzazione in Psicologia

Per la prima volta le donne italiane partecipano ad un concorso per l’ingresso in accademie militari. E’ boom di richeiste: l’Accademia di Modena contava 12.462 aspiranti ufficiali per 155 posti disponibili, l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli riceve 6.682 domande per 136 posti, quella della Marina di Livorno ne riceveva 4.600 per 155 posti. Una curiosità per quanto riguarda l’Arma dei Carabinieri:  le prime ufficiali donne a indossare le stellette vinsero il concorso per tenenti in servizio permanente effettivo del ruolo tecnico logistico amministrativo, nella specialità Psicologia. Al termine del corso di formazione, sono state nominate capitano e immesse nella vita militare in cui hanno fatto, in pratica, da battistrada per tutte le future colleghe. Le donne sono state via via immesse in tutti i ruoli dell’Arma. Nei primi mesi di quest’anno erano quasi duemila: per metà ufficiali e marescialli, e per metà brigadieri, appuntati e carabinieri. Sono, ormai, inserite in tutte le organizzazioni: centrale, territoriale, addestrativa, mobile e speciale – a eccezione dei battaglioni impiegati nell’ordine pubblico – e anche nei reparti per esigenze specifiche. Le donne sono state impiegate anche nelle missioni all’estero, in cui hanno fornito un validissimo contributo alle operazioni di pace, soprattutto nelle zone a religione islamica, dove hanno favorito i contatti con la popolazione femminile locale.  Non va dimenticato, in proposito, che proprio nel corso di una di queste missioni, quella in Iraq, una donna, il maresciallo Marilena Iacobini, riportò gravissime ferite nel sanguinoso attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003, in cui morirono 12 militari dell’Arma.

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