I 70 anni di Angelo Branduardi, un artista polistrumentista che ha saputo intingere nella musica la poesia, sogni e fiabe ad occhi aperti

angelo branduardi

Angelo Branduardi è un cantautoreviolinistachitarristacompositore e polistrumentista italiano. Come cantautore si formò alla scuola milanese, anche se ricercò un nuovo genere musicale che unisse la musica antica (in particolare medievale e rinascimentale) con la musica folk tradizionale e di tradizione celtica e nord-europea, guadagnandosi il soprannome de il Menestrello.Nasce a Cuggiono, un piccolo comune alle porte di Milano, il 12 febbraio 1950, nella casa colonica della nonna materna. All’età di tre mesi si trasferisce, al seguito della famiglia, nel capoluogo ligure. Il padre è un melomane. A Genova Branduardi conosce l’ambiente musicale della scuola dei cantautori, che rappresenterà un importante stimolo per la sua attività artistica. Rimane al tempo stesso influenzato dalla musica d’oltremanica, tanto da considerare, anche a molti anni di distanza, Donovan e Cat Stevens come propri idoli musicali. Volendo intraprendere una carriera concertistica, si dedica allo studio del violino, diplomandosi al Conservatorio di Genova all’età di soli 16 anni[4] (tra i più giovani diplomati al conservatorio d’Italia), in seguito assecondando l’intima esigenza culturale di imparare a suonare la chitarra e di comporre le prime canzoni ispirandosi a testi di poeti come Sergej EseninDante, e al suo maestro Franco Fortini, a cui dedicherà, in occasione della sua scomparsa, la title-track dell’album Domenica e lunedì. Proprio sulle parole di una poesia di Esenin comporrà uno dei suoi brani più celebri, Confessioni di un malandrino (1975).

Si diploma all’Istituto Tecnico per il Turismo e poi incontra Luisa Zappa, che sposerà e che è tuttora sua moglie e compagna d’arte, scrittrice di quasi tutti i suoi testi. La coppia ha due figlie: Sarah e Maddalena. Nei suoi concerti, suona in compagnia di famosi musicisti come Ellade Bandini, Maurizio Fabrizio, Leonardo Pieri, Stefano Olivato o Davide Ragazzoni. Nel 2019 gli viene conferito il Premio Chiara “le parole della musica”, in onore alla sua carriera.

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