Appalti e corruzione, divieto di dimora per il titolare della clinica Pineta Grande di Castel Volturno (Caserta), nell’inchiesta indagate 39 persone

Disposto il divieto di dimora fuori dalla Campania per il patron della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, Vincenzo Schiavone. Il tribunale del Riesame, infatti, ha revocato la misura degli arresti domiciliari scattata il 23 gennaio scorso. Schiavone e’ finito nel mirino della procura di Santa Maria Capua Vetere per una inchiesta sugli illeciti e violazioni del piano urbanistico e paesaggistico commessi per i lavori di ampliamento della clinica. Nell’inchiesta sono indagate 39 persone. Il tribunale per il Riesame, poi, ridimensiona il quadro accusatorio mosso dalla procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Schiavone, revocando gli arresti domiciliari. I giudici dell’ottava sezione hanno derubricato l’accusa di corruzione in abuso d’ufficio. Inoltre hanno annullato i reati di falso e abuso per i pareri paesaggistici della Sovrintendenza. A carico del patron della clinica Pineta Grande, difeso da Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato, dunque, resta solo l’abuso d’ufficio per presunte irregolarita’ degli atti amministrativi del Comune di Castel Volturno. La tesi dei pm samaritani era che l’imprenditore, per realizzare i lavori di ampliamento della clinica, avesse messo in piedi un sistema di corruzione anche con l’assunzione di persone vicine ad amministratori e funzionari pubblici. Per Schiavone e’ stato disposto il solo divieto di dimora nella Regione Campania.

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