Omicidio di Marco Vannini: la Cassazione ha annullato la sentenza di appello e disposto il processo bis di secondo grado

Omicidio di Marco Vannini, il giovane di Ladispoli (Roma) ucciso da un colpo di pistola la sera del 17 maggio 2015 mentre si trovava in casa della fidanzata Martina Ciontoli: si rifarà il processo di secondo grado. Lo hanno deciso oggi i giudici della Corte di Cassazione.  I giudici hanno disposto un nuovo processo d’appello per tutta la famiglia di Antonio Ciontoli, principale imputato dell’omicidio, condannato in appello a 5 anni con una importante riduzione rispetto ai 14 comminati dai giudici di primo grado. Respinta la richiesta dell’imputato, che puntava a un ulteriore sconto di pena.

Accolte le richieste del procuratore generale della Cassazione che, definendo “gravissima e quasi disumana” la vicenda, aveva chiesto l’annullamento della sentenza Corte d’Assise d’Appello di Roma, che ha ridotto da 14 a 5 anni di reclusione la condanna per Antonio Ciontoli, accusato dell’omicidio di Marco Vannini, fidanzato di sua figlia. In Appello l’omicidio volontario era stato derubricato in omicidio colposo. Per il Pg “Vannini è morto per il ritardi dei soccorsi” e “Ciontoli sapeva che Vannini sarebbe morto”.

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