Muore la donna rimasta ustionata dallo scoppio della bombola di gpl nel ghetto di migranti a Mezzanone

È morta nella tarda serata di ieri la donna di origini africane rimasta gravemente ustionata il 4 febbraio per lo scoppio accidentale di una bombola di gas in una baracca del ghetto di migranti a Borgo Mezzanone, nel Foggiano. La donna era in rianimazione al Policlinico di Bari, con profonde ustioni sul 90% del corpo. Da subito i medici avevano definito le sue condizioni disperate. Non è stata ancora accertata la sua identità, gli inquirenti non hanno trovato documenti di riconoscimento: stando ad alcune voci raccolte tra i migranti del ghetto, si tratterebbe di una nigeriana di circa trent’anni. Lo scoppio della bombola di Gpl aveva provocato un incendio che aveva distrutto alcune baracche del ghetto. Un episodio analogo era accaduto ad aprile dello scorso anno quando un rogo, partito da un allaccio abusivo alla corrente elettrica, provocò la morte di un gambiano di 26 anni. Ancora prima, a novembre 2018, in un devastante incendio perse la vita un altro giovane africano. 

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