Ha avuto ruoli di primo piano ne “Il Gattopardo” di Luchino Visconti oltre ad essere stato un grandissimo doppiatore, Ivo Garrani avrebbe compiuto 96 anni
Esordì sul palcoscenico nel 1943 con la compagnia di Carlo Tamberlani, nella quale si impose per le sue doti d’attore controllato ed efficace dando inizio a una proficua carriera che lo portò, negli anni, a lavorare al fianco di grandi interpreti come Rina Morelli, Paolo Stoppa, Diana Torrieri, Elsa Merlini, Gino Cervi, Andreina Pagnani, poi Giancarlo Sbragia ed Enrico Maria Salerno – insieme ai quali fondò nel 1960 la compagnia Attori Associati – Valeria Valeri, Luigi Vannucchi, Valentina Fortunato, Sergio Fantoni. Oltre che per la ricca attività teatrale, cinematografica e (in misura minore) televisiva, Garrani merita di essere ricordato per avere in più occasioni lavorato ai microfoni della radio italiana, soprattutto sotto la direzione di Guglielmo Morandi e Anton Giulio Majano.
Nei primi anni di programmazione si propose in ruoli di caratterista come Rodriguez ne L’Alfiere (1956), Erode in Capitan Fracassa, Ikmenev in Umiliati e offesi (entrambi del 1958), il grande Long John Silver ne L’isola del tesoro (1959), Mike in Ragazza mia (1960), e Porfirij Petrovič in Delitto e castigo (1963) di Majano. Tra le pièce di cui fu protagonista, e che arricchì col suo stile incisivo, restano nella memoria l’originale radiofonico Un servizio di guerra di Renzo Rosso (1956), vincitore del Premio per opere radiofoniche di prosa indetto dalla RAI; il memorabile Il pantografo di Luigi Squarzina (1960); Sacco e Vanzetti (1960), rievocazione teatrale affidata alla regia di Giancarlo Sbragia di cui Garrani fu interprete accanto a Gian Maria Volonté; Vivere come porci, dramma di John Arden trasmesso nel 1968 e Un borghese napoletano di Antonio Ghirelli e Sergio Romano, in cui impersonava Benedetto Croce (1986, regia di Michele Mirabella).