Furti di identità per prosciugare i risparmi, 18 arresti dei carabinieri tra Napoli e Roma, coinvolti funzionari postali e bancari

Truffavano ignare vittime in tutta Italia, con la complicità di funzionari postali e bancari che fornivano nominativi e dati sensibili, con false carte di credito con le quali venivano prosciugati i risparmi. E’ di 18 arresti (10 in carcere e 8 ai domiciliari) e 1 obbligo di dimora il bilancio di un’operazione dei carabinieri svolta tra le province di Roma e Napoli. I 19 sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all`indebito utilizzo di carte di credito/pagamento e alla frode informatica, tramite accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, nonché sostituzione di persona, truffa, ricettazione e riciclaggio, Tra gli arrestati, oltre a chi aveva ruoli organizzativi ed apicali, ci sono un vice direttore di un ufficio postale ed un impiegato di banca, che avevano il ruolo di assicurare all`associazione informazioni privilegiate, e un avvocato del Foro di Roma con collegamenti internazionali. Il provvedimento cautelare conclude un’indagine diretta dai magistrati del pool della Procura di Roma, impegnati nel contrasto ai reati societari e fallimentari. Il sistema congegnato dal gruppo criminale era fondato sul “furto d`identità” che si articolava in diverse fasi: ottenimento illecito delle informazioni personali delle vittime; predisposizione di falsi documenti di identità; utilizzo di tali dati per commettere altri reati (truffe ai danni di privati o di istituti bancari e postali); reiterate indebite utilizzazioni, a fini di profitto, di carte di credito illecitamente rilasciate grazie ai dati acquisiti da parte di falsi titolari previa sostituzione di persona. Le indagini dei carabinieri della compagnia Roma EUR – con i quali ha collaborato personale del Secret Service dell`Ambasciata U.S.A. a Roma – hanno portato ad accertare oltre 240 condotte criminose per reati commessi ai danni di più di 60 vittime, tra privati cittadini e istituti finanziari, per un volume d`affari stimabile in circa 3 milioni di euro.

L`indagine è partita dopo l`arresto nel maggio 2016 di due persone di origini campane, trovate in possesso di più di 30 carte plastificate in bianco con banda magnetica, 25 carte d`identità falsificate e numerosi fogli dattiloscritti con i dati completi di carte di credito già emesse. I due nel corso della “settimana lavorativa” dimoravano presso strutture alberghiere della Capitale e viaggiavano a bordo di una potente auto. Gli accertamenti sul materiale rinvenuto hanno consentito di svelare un complesso meccanismo truffaldino attraverso il quale la banda giungeva ad emettere carte di credito ad insaputa dei titolari. Complici del sistema anche un vice direttore di un ufficio postale ed un dipendente di un istituto di credito i quali, utilizzando indebitamente le proprie credenziali d`accesso, estrapolavano agevolmente i dati dei correntisi che venivano messi a disposizione del gruppo criminale. L`associazione aveva perfezionato il proprio operato criminale riuscendo anche ad ottenere il rimborso di buoni postali mediante attestazione di false identità, nonché ad architettare truffe con sceneggiature da film. L`organizzazione sfruttava per le truffe anche le piattaforme di “crowdfunding”, riuscendo ad ottenere donazioni per fantomatici progetti che venivano dirottate sui conti degli indagati. Tra le province di Roma, Napoli e Caserta, sono scattate le perquisizioni nei confronti di altri 9 indagati.

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