Secondo una ricerca la pedofilia in alcuni casi potrebbe essere collegata a danni cerebrali

Alcuni pedofili potrebbero soffrire di una patologia neurologica o di un danno cerebrale. Lo suggerisce un gruppo di ricercatori dell’universita’ di Padova, guidato da Andrea Camperio Ciani, docente del dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata, che ha recentemente pubblicato una ricerca. Analizzando alcuni casi internazionali di pedofili trattati nella letteratura scientifica e una serie di 66 casi italiani di pedofilia passati in giudicato, i ricercatori hanno trovato prove a favore dell’ipotesi che un significativo numero di questi reati potrebbe essere stato commesso da un individuo affetto da una patologia neurologica.

Demenza frontotemporale, tumori alla base del cranio, ictus nella regione orbito-frontale della corteccia, tra gli altri, potrebbero tutti ridurre quello che viene chiamato controllo degli impulsi (inibizione), causando, nell’individuo che ne e’ colpito, l’incapacita’ di riconoscere correttamente il potenziale partner sessuale, e portandolo, quindi, a sviluppare comportamenti sessuali devianti nei confronti dei minori. “In questo studio abbiamo evidenziato peculiari caratteristiche nel modus operandi dei trasgressori sessuali”, spiega Cristina Scarpazza, del dipartimento di Psicologia generale dell’universita’ di Padova e autrice della ricerca, “un pattern comportamentale che differenzia i soggetti che sono potenzialmente affetti da patologie neurologiche, dai criminali veri e propri: ad esempio, i primi non mostrano il tipico comportamento predatorio dei pedofili classici, non premeditano e pianificano i reati sessuali che commettono e non scelgono selettivamente le loro vittime”. “Questa ricerca”, precisa la ricercatrice, “non intende in alcun modo assolvere o giustificare i molestatori di bambini, ma offrire un nuovo strumento per distinguere un criminale che commette reati di pedofilia, da un individuo affetto da una patologia neurologica che lo porta a mettere in atto comportamenti che non e’ in grado di controllare”.

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