Festa nel mondo del cinema, Compie 70 anni Pedro Almodóvar Caballero, il regista più popolare in Spagna, premio Oscar per il miglior film straniero con “Tutto su mia madre”
Festa nel mondo del cinema, Compie 70 anni Pedro Almodóvar Caballero, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e musicista spagnolo. Premio Oscar per il miglior film straniero con Tutto su mia madre, dai tardi anni ottanta del XX secolo è il regista più popolare del cinema spagnolo, rinomato anche a livello internazionale.
Almodóvar nasce a Calzada de Calatrava, nella Castiglia-La Mancia, il 25 settembre del 1949. All’età di otto anni si trasferisce con la famiglia in Estremadura, dove studia presso i frati Francescani e Salesiani. A sedici anni si trasferisce a Madrid per studiare alla Scuola Nazionale di Cinema. Lavora per dodici anni nella società Telefónica e contemporaneamente si interessa di cinema e di teatro d’avanguardia, prendendo parte come membro del gruppo teatrale Los Goliardos. Nello stesso periodo si dedica alla pubblicazione di fumetti e racconti in riviste underground. Nei primi anni ottanta gira anche i suoi primi lungometraggi.
Ma è con Donne sull’orlo di una crisi di nervi che Almodóvar ottiene la consacrazione a livello internazionale, coronata da una nomination agli Oscar e da una lista interminabile di premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Nel 2000 vince l’Oscar per la miglior pellicola straniera con Tutto su mia madre. Nel 2003 continua sulla strada di questo successo ottenendo un altro Oscar, questa volta per la migliore sceneggiatura originale, per Parla con lei. Ma il film è anche l’occasione per una protesta da parte del regista contro l’Academia de las Artes y las Ciencias Cinematográficas, che non ha appoggiato la nomination del film al premio Oscar. Il successo di pubblico continua col suo film del 2004 La mala educación. Del 2011 è il film La pelle che abito, presentato anche questo in concorso a Cannes ed ispirato da un romanzo di Thierry Jonquet. Nel 2019, alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, riceve il Leone d’oro alla carriera.
Pedro Almodóvar è dichiaratamente ateo e omosessuale. Inoltre, nella sua biografia-intervista Tutto su di me (Conversations avec Pedro Almodóvar), scritta da Frédéric Strauss e pubblicata nel 2008, si dichiara contrario alla psicoanalisi.
Nonostante gli studiosi delle opere di Almodovar non risultino essere in totale accordo tra loro, è possibile ricondurre le opere di Almodovar a quattro tappe stilistiche:
- Tappa sperimentale: film come Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, Labirinto di passioni, Che ho fatto io per meritare questo?
- Tappa di perfezionamento stilistico: Le leggi del desiderio, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Légami!, Kika – un corpo in prestito
- Tappa sociale: Il fiore del mio segreto, Parla con lei, Tutto su mia madre, La mala educación
- Tappa introspettiva: La pelle che abito,Volver, Gli amanti passeggeri, Julieta, Dolor y gloria
Oggi Almodovar, senza rinunciare alla rappresentazione delle realtà marginali della società, caratteristica principale delle sue pellicole d’esordio, sviluppa trame principalmente basate sulle passioni e i sentimenti, sempre più sofisticate e “colorate”, con un’abbondanza di elementi scandalistici e provocatori. Temi tipici del regista sono i rapporti fra donne, l’ambiguità sessuale, l’amore e la passione omosessuale (spesso trattata con tocco ironico ed autoironico), la critica alla religione. I registi che hanno influenzato l’opera di Almodóvar sono Luis Buñuel, Rainer Werner Fassbinder, Federico Fellini e Marco Ferreri. Tra gli attori ispanici che più frequentemente hanno lavorato con lui, si annoverano Carmen Maura, Marisa Paredes, Penélope Cruz, Cecilia Roth, Victoria Abril, Antonio Banderas, Rossy de Palma, Chus Lampreave e Javier Bardem.