Sanza (Salerno), due misure cautelari per truffe ad anziani, chiedevano 8mila euro per evitare l’arresto del figlio

Prima lo studio dei potenziali bersagli; poi, il raggiro; infine, l’attacco. Sono diversi gli episodi di truffa messi a segno, nel luglio scorso, nel territorio di Sanza, piccolo centro nel Salernitano. Per lo piu’, a cadere nella trappola di F.V., 21 anni e D.L.G., 33enne, sono state donne anziane che si sono viste prosciugare i risparmi. Alle vittime telefonava un sedicente avvocato che avvertiva di un incidente stradale nel quale era morta una persona ed era rimasto coinvolto il figlio, poi arrestato. In sottofondo, le anziane ascoltavano anche un uomo che si disperava chiedendo giustizia per la perdita del familiare. Per rimediare all’accaduto e per far scarcerare il loro parente, alle donne veniva chiesto di pagare 8mila euro in contanti, o anche di meno; importante era che la faccenda si risolvesse tutto al piu’ presto e andavano bene anche oro e gioielli che dovevano essere consegnati ad un ‘collaboratore’ dell’avvocato che sarebbe passato per casa a ritirarli.

Un copione ‘classico’, ma l’indagine dei carabinieri della Compagnia di Sapri e’ stata coronata da successo proprio per le numerose segnalazioni raccolte nell’area. L’analisi dei filmati delle telecamere pubbliche e private di videosorveglianza, infatti, unita a quella dei tabulati telefonici, ha permesso di individuare i due uomini, uno residente a Portici e l’altro a Napoli, che, all’alba di oggi, si sono visti notificare due misure cautelari con l’accusa di truffa aggravata. Per loro, il divieto di comunicare con persone diverse dai loro stretti familiari. Di fondamentale importanza per l’inchiesta si e’ rivelato il riconoscimento, da parte delle vittime, dei truffatori che ha consentito, ai carabinieri, di avere la conferma dei dati raccolti.

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