Individuati i responsabili della rissa tra detenuti nel carcere di Fuorni (Salerno), 13 misure cautelari eseguite da agenti della polizia di Stato e della penitenziaria

Sono stati individuati gli autori di una rissa nello scorso mese di aprile tra detenuti nel carcere di Salerno e che provocò anche a lesioni ad alcuni agenti della Polizia penitenziaria ed alla stessa direttrice. Si tratta del risultato di una vasta operazione di polizia giudiziaria congiunta della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Questa mattina, ufficiali della polizia giudiziaria in servizio al Nucleo Investigativo Centrale – Articolazione Regionale della Polizia Penitenziaria di Napoli, in collaborazione con la Squadra Mobile di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di 13 persone, all’epoca detenute nel carcere di Fuorni, accusate tra le altre cose di rapina e plurimi episodi di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

La vicenda nasce da una vera e propria «guerriglia» tra bande contrapposte di carcerati. Un detenuto napoletano venne aggredito da altri detenuti in gran parte salernitani. In seguito a questo episodio, il gruppo dei ‘napoletanì, il giorno successivo, il 5 aprile scorso, aggredì un altro detenuto salernitano per vendicare l’accaduto. Questo episodio scatenò una violenta reazione da parte dei salernitani che, per vendicare il compagno di sezione, intrapresero una vera e propria rivolta interna, aggredendo gli agenti penitenziari, sottraendo loro, con violenza e per ben tre volte, le chiavi di accesso. Una prima volta per far uscire i compagni di sezione, successivamente per far accesso alla sezione contrapposta e infine per fare ingresso nella sezione A dei ‘napoletanì e per ingaggiare con loro una rissa. La sezione interessata venne devastata dagli indagati che distrussero tutto ciò che trovarono, azionando anche un estintore per evitare di essere identificati. Fu possibile riportare l’ordine solo grazie all’intervento del personale in servizio e della stessa direttrice del carcere salernitano. 

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