Strage Bologna, trovati due dna tra i resti riesumati di Maria Fresu

Due dna che apparterrebbero a due donne sono stati trovati tra i reperti organici riesumati dalla bara di Maria Fresu, una delle 85 vittime delle strage di Bologna. Questo un primo dato comparativo emerso nel corso della perizia disposta dalla Corte di assise di Bologna nell’ambito del processo in corso all’ex Nar, Gilberto Cavallini, imputato per concorso nell’attentato del 2 agosto 1980. Nella giornata di oggi due parenti della Fresu sono stati convocati al dipartimento di Biologia evoluzionistica dell’universita’ di Firenze per un prelievo salivare. Il loro dna sara’ comparato con il materiale organico acquisito nel corso della riesumazione. Da questo esame si capira’ se uno dei dna appartiene effettivamente a Maria Fresu. “Al momento l’unico dato certo – ha spiegato l’avvocato Gabriele Bordoni, uno dei difensori di Cavallini – e’ che tra i resti attribuiti a Maria Fresu ci sono due dna diversi”. I resti, riesumati il 25 marzo scorso presso il cimitero di Montespertoli (Firenze) erano stati rinvenuti in uno stato di conservazione non ottimale: in una piccola bara e non racchiusi in contenitori chimici. Maria Fresu perse la vita nella strage di Bologna insieme alla figlia, Angela, di appena 3 anni, la vittima piu’ piccola dell’attentato.

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