In Italia gli sprechi alimentari ammontano a oltre 15 mld l’anno

Pesa 700,7 grammi lo spreco di cibo pro capite settimanale in Italia, per un valore di 3,76 euro settimanali e di 196 euro annuali. E se nel 2014 un italiano su due dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2018 solo l’1% degli italiani ha dichiarato di cestinare il cibo pressoche’ quotidianamente. A dirlo sono i test scientifici dei ‘Diari di famiglia’ del progetto ‘Reduce’ – Ministero dell’Ambiente/Universita’ di Bologna Distal, illustrati questa mattina nella sede del ministero dell’Ambiente in occasione della presentazione della settima edizione del premio ‘Vivere a spreco zero’, dedicato alle buone pratiche nella prevenzione degli sprechi alimentari. Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia – e’ stato quindi sottolineato – vale quasi 12 miliardi (esattamente 11.858.314.935 euro), ai quali va sommato lo spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), stimato in oltre 3 miliardi (3.176.032.413 euro), ovvero il 21,1% del totale. Lo spreco complessivo di cibo vale pertanto oltre 15 miliardi (per l’esattezza 15.034.347.348).

Quanto viene gettato nelle case rappresenta i 4/5 dello spreco alimentare complessivo in Italia: parliamo dello 0,88% del Pil (valori a prezzi correnti fonte Istat). Anche la distribuzione, pur adottando da tempo comportamenti virtuosi e pratiche di recupero del cibo a ridosso di scadenza, ha i suoi “buchi neri”: la stima nazionale e’ di 220.000 tonnellate di cibo sprecato ogni anno, 2,89 kg/pro-capite, ovvero 18,7 kg di cibo sprecati ogni anno per metro quadro di superficie di vendita, soprattutto frutta e verdura, pane e prodotti da forno, latticini (progetto Reduce 2018). Per quanto riguarda gli sprechi alimentari nelle scuole, l’indagine Reduce ha calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente, e di 27 grammi di cibo intatto, abbandonato nelle mense per ogni pasto. Ma e’ dalle scuole che, secondo gli italiani, deve partire la rigenerazione di una societa’ sostenibile. Lo testimoniano i nuovi dati 2019 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market /Swg, perche’ 7 italiani su 10 (68%) danno un mandato proprio alla sensibilizzazione scolastica per promuovere l’attenzione e la prevenzione negli sprechi alimentari, in rapporto quindi alle nuove generazioni. “Sono dati che testimoniano l’importanza di buone pratiche da individuare, adottare e veicolare sul piano degli enti pubblici, delle imprese, delle scuole, cosi’ come sul piano personale, nel quotidiano delle nostre case”, afferma il presidente di Last Minute Market, Andrea Segre’. “Per questo arriva la settima edizione del Premio Vivere a Spreco Zero, i piccoli ‘Oscar’ della prevenzione e riduzione degli sprechi, e per questo, a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, raccogliamo l’appello dei cittadini e lo rilanciamo perche’ l’educazione alimentare diventi programma scolastico, e perche’ l’educazione civica del nostro tempo non sia avulsa dalla sensibilizzazione sui temi della sostenibilita’ e dell’educazione ambientale”. Quest’anno, accanto alle categorie consuete – amministrazioni pubbliche, imprese, scuole, associazioni e cittadini – il premio Vivere a Spreco Zero includera’ nuove categorie, prima fra tutte quella No Plastic Food & Drink, perche’ la prevenzione degli sprechi e’ anche prevenzione dei rifiuti e cura dell’ambiente.

Il Premio Vivere a Spreco Zero ha scelto quindi di partecipare alla mobilitazione internazionale finalizzata a sostenere la riduzione/eliminazione delle plastiche alimentari per cibo e/o acqua. Promosso dalla campagna Spreco Zero con il Ministero dell’Ambiente, attraverso il progetto 60 Sei ZERO, il Premio Vivere a Spreco Zero e’ una call aperta ad imprese, amministrazioni pubbliche, scuole, associazioni e cittadini, quest’anno con un testimonial speciale, l’artista Neri Marcore’, che interverra’ alla consegna dei Premi il 26 novembre 2019. “I dati emersi dal progetto Reduce – ha infine osservato il direttore generale per i rifiuti e l’inquinamento del ministero, Mariano Grillo – indicano come vi sia un calo dello spreco a livello domestico. Gli italiani stanno dunque aumentando la loro sensibilita’ al problema e stanno focalizzando la loro attenzione sui comportamenti che possono generare sprechi, cercando in qualche modo di cambiare il loro atteggiamento rispetto alla questione cibo-spreco. Questo e’ certamente un ottimo risultato, ma c’e’ ancora da migliorare a tutti i livelli a partire dalle mense scolastiche, alla ristorazione e alla grande distribuzione. L’impegno che il Ministero dell’Ambiente da molti anni profonde nel contrasto allo spreco alimentare deve quindi proseguire mirando al raggiungimento dell’obiettivo di Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”. La call del Premio Vivere a Spreco Zero, ovvero il processo di candidatura, sara’ aperta dal 3 settembre al 10 ottobre 2019 secondo il bando indicato sul sito sprecozero.it con semplici modalita’ per caricare il proprio progetto.

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