Il 29 agosto di 28 anni fa veniva ucciso a Palermo dalla mafia Libero Grassi per aver detto “NO” al pizzo. La legge che garantisce sostegno economico e protezione a chi denunzia il racket porta oggi il suo nome

Il 29 agosto di 28 anni fa veniva ucciso a Palermo dalla mafia LIBERO GRASSI per aver detto no al pizzo. Non era un eroe, ma una persona normale, che amava la sua famiglia e il suo lavoro. Aveva paura, ma denunció e fece arrestare i mafiosi perché sapeva che il suo “no” sarebbe servito a scuotere indifferenza e omertà che l’avevano lasciato solo. E così è stato.  Nell’ottobre del 1991 viene arrestato il killer Salvatore Madonia, detto Salvino, figlio del boss di Resuttana, e il complice alla guida della macchina Marco Favaloro, che in seguito si pente e contribuisce alla ricostruzione dell’agguato. Madonia è stato condannato in via definitiva al 41-bis, e con lui l’intera Cupola di Cosa Nostra (sentenza del 18 aprile 2008).
La legge che garantisce sostegno economico e protezione a chi denunzia il racket porta il suo nome e la dobbiamo al suo sacrificio.

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