Tra i sei giovani fermati per la strage in discoteca a Corinaldo (Ancona) anche il figlio di un boss dei Casalesi, in carcere dal 2010

Ci sono sei fermati per la strage in discoteca a Corinaldo, presso la discoteca “Lanterna Azzurra Clubbing”. Lo scorso dicembre la tragedia invase tantissimi giovani partecipanti all’evento per vedere dal vivo uno dei nuovi volti rapper Sfera Ebbasta. Una bravata quella sera condusse alla strage: morti 5 ragazzi e una mamma. Qualcuno iniziò ad utilizzare bombolette di spray al peperoncino all’interno del locale rendendo l’aria irrespirabile e causando panico. La folla man mano si era spinta all’esterno, in troppi in una zona, la balaustra cedette e ben cinque persone rimasero vittime, oltre ai feriti.

Dopo mesi di indagini, gli investigatori hanno fermato sei ragazzi, tutti i componenti di una banda che aveva già commesso “atti violenti e vandalici in passato”. Tra questi giovanissimi di età compresa tra i 19 e 22 anni, spicca il nome di U.D.P, originario di Caserta e figlio di un boss dei Casalesi che sta scontando la sua condanna in carcere per associazione a delinquere ed estorsione. Il nonno del ragazzo è detenuto agli arresti domiciliari per intestazioni fittizie al clan dei Casalesi, mentre lo zio è al 41bis. Le Forze dell’ Ordine sono riusciti a fermare questi ragazzi grazie anche a delle intercettazioni telefoniche. Ora dovranno difendersi dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine e di omicidio preterintenzionale. Per martedì 6 agosto sono stati fissati i primi interrogatori.

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