Il 5 agosto del 1984 si spense una star mondiale del cinema: all’età di 58 anni un’emorragia cerebrale portò via Richard Burton

Il 5 agosto del 1984 all’età di 58 anni, si spense Richard Burton, nome d’arte di Richard Walter Jenkins, attore gallese. Nella sua carriera, ottenne sette volte la candidatura all’Oscar come miglior attore, senza mai aggiudicarsi il premio.

Nato nel villaggio gallese di Pontrhydyfen, penultimo dei 13 figli di un minatore, la madre morì quando lui aveva solo due anni (nel 1927) dando alla luce suo fratello. Riuscì a frequentare Oxford, e a 20 anni intraprese gli studi di recitazione. Già da giovanissimo si guadagnò la fama di incallito donnaiolo e grande bevitore. Nel 1943 fece il suo esordio teatrale a Liverpool e dopo la guerra, nel 1949 esordì sul grande schermo nel film The Last Days of Dolwyn, diretto dall’attore e drammaturgo Emlyn Williams. Il 5 febbraio 1949 sposò l’attrice Sybil Williams, dalla quale ebbe poi due figlie: Kate (nata nel 1957) e Jessica (1961).

Nel 1950 firmò un contratto per la 20th Century Fox e recitò a Hollywood in film celebri come La tunica (1953), Le piogge di Ranchipur (1955) e Alessandro il Grande (1956). Senza mai rinunciare al lavoro sul palcoscenico, diede una delle sue migliori interpretazioni ne I giovani arrabbiati (1959) di Tony Richardson, tratto dal dramma Ricorda con rabbia di John Osborne. Negli anni affinò la sua recitazione, inizialmente basata sulla prestanza fisica, rendendola duttile a ruoli diversi, drammatici e brillanti. Nel 1963, sul set del kolossal Cleopatra, Burton si innamorò della partner Elizabeth Taylor. Il 5 dicembre dello stesso anno divorziò da Sybil Williams e il 15 marzo dell’anno successivo sposò la Taylor, con la quale adottò una bambina, Maria (nata nel 1961). La coppia avrebbe vissuto una delle storie d’amore più tormentate e chiacchierate del mondo del cinema. Insieme lavorarono in International Hotel (1963) di Anthony AsquithCastelli di sabbia (1965) di Vincente MinnelliChi ha paura di Virginia Woolf? (1966) di Mike NicholsI commedianti (1967) di Peter GlenvilleIl dottor Faustus (1967) dello stesso Burton, La bisbetica domata (1967) di Franco ZeffirelliLa scogliera dei desideri (1968) di Joseph LoseyUna faccia di c… (1972) di Peter Ustinov e il televisivo Divorzia lui divorzia lei (1973) di Waris Hussein.

Rientrato in teatro a Broadway nel 1960 per il musical Camelot e nel 1964 per un Amleto, Burton diresse nel 1967 a Oxford un Doctor Faustus, che poi traspose anche sullo schermo. Partecipò alla campagna degli aiuti in favore della città di Firenze, colpita dall’alluvione del 1966. Contattato dall’amico regista Franco Zeffirelli, fu voce narrante del documentario televisivo in italiano che mostrò al mondo intero le immagini della tragedia. Tra le interpretazioni cinematografiche di rilievo di Burton si possono annoverare Becket e il suo re (1964), La spia che venne dal freddo (1965), che gli procurò un BAFTA quale miglior attore britannico dell’anno, L’assassinio di Trotsky(1972), La quinta offensiva (1973). A Broadway come sul grande schermo interpretò lo psicanalista nel dramma Equus (1977) di Peter Shaffer, mentre più convenzionali e dettate dalla prospettiva di notevoli ingaggi furono le prove successive, da L’esorcista II – L’eretico (1977) di John Boorman a I 4 dell’Oca selvaggia (1978) di Andrew V. McLaglen e Il tocco della medusa (1978) di Jack Gold.

Nel frattempo, il tempestoso matrimonio con la Taylor, seguito con assiduo accanimento dalla stampa rosa, terminò con il divorzio il 26 giugno 1974, ma la celebre coppia convolò nuovamente a nozze in Botswana il 10 ottobre 1975, per poi divorziare definitivamente il 1º agosto 1976. Dopo un altro matrimonio fallito con la modella Suzy Hunt (ex moglie del campione di Formula 1 James Hunt), il 3 luglio 1983 Burton si sposò per l’ultima volta con la sua segretaria Sally Hay. Poco dopo aver terminato il film Orwell 1984, e una settimana prima di incominciare a girare il sequel de I quattro dell’Oca selvaggia, l’attore fu colpito da una fatale emorragia cerebrale nella sua residenza svizzera di Céligny e morì all’ospedale di Ginevra il 5 agosto 1984, all’età di 58 anni. È sepolto nel cimitero Vieux di CélignyCanton Ginevra.

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