Anno nero per Montalbano: a 20 giorni dalla scomparsa di Camilleri, è morto oggi il regista Alberto Sironi. Zingaretti, “per la seconda volta piango un complice di avventura”

A meno di due settimane dalla morte di Andrea Camilleri, un’altra perdita per la grande famiglia del commissario Montalbano. E’ morto Alberto Sironi, 79 anni, regista storico dei film tv basati sui romanzi del celebre scrittore siciliano. Fu lui a scegliere Luca Zingaretti come protagonista del commissario di Vigata. Lombardo di Busto Arsizio, la vita professionale di Sironi era iniziata a Milano, dove si era formato alla scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro.

Zingaretti, “per la seconda volta piango un complice di avventura”

“In poco tempo e’ la seconda volta che piango un complice di questa avventura che ci accomuna da tanto tempo. E’ penoso, e’ duro, e’ proprio un anno di m…! Addio amico mio!”. Cosi’ in un commovente post su Instagram Luca Zingaretti ricorda l’amico Alberto Sironi scomparso oggi, regista che lo ha scelto per interpretare il ruolo del Commissario Montalbano. “Quante volte ci siamo mandati a quel paese, quante volte hai cucinato per noi, quante battaglie abbiamo condiviso, quante scene abbiamo riscritto, quante volte ci siamo detti ok, quante volte mi hai compreso, mi hai appoggiato, mi hai confortato. Quante volte hai minimizzato dove gli altri avrebbero ingigantito”, scrive l’attore nel suo messaggio di saluto. “Sei stato l’unico regista che quando davi motore cominciavi a raccontare le barzellette. Gli altri chiedevano il silenzio, tu raccontavi di Alberto Sordi. Quanti bicchieri di vino, quante chiacchierate, quante confidenze. Quante volte abbiamo fatto fronte comune. E che sapienza! Tanta parte del successo tv dei nostri film e’ tuo. E non lo dico adesso che non ci sei piu’, l’ho sempre urlato”. “Non te lo hanno detto abbastanza, non te lo hanno riconosciuto abbastanza. Ma lo sapevano tutti. Che sapienza, che cultura, che simpatia, che leggerezza, che signorilita’, che gentiluomo eri. Quante volte, se riconoscevi che avevo ragione, hai detto ‘ok, la tua idea e’ migliore facciamo come dici tu’ senza sentirti minimamente sminuito, perche’ avevi un animo grande. Perche’ ci stimavamo e ci volevamo bene”

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