Carabiniere ucciso: il GIP, “Gli indagati sono di elevata pericolosità sociale, e non hanno compreso la gravità delle conseguenze. Sarebbero fuggiti dall’hotel”. Penalisti di Palermo, “No a gogna per l’assassino, si alla giustizia ma senza vendetta””

“Nessuno dei due indagati ha dimostrato di aver compreso la gravita’ delle conseguenze delle proprie condotte, mostrando un’immaturita’ eccessiva anche rispetto alla giovane eta’ e al grado di violenza che connota le condotte di entrambi”. Lo scrive il gip di Roma, Chiara Gallo, nell’ordinanza cautelare che ha disposto il carcere per i due americani, Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, accusati di concorso in omicidio per aver ucciso con 11 coltellate il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega.

Il gip di Roma, Chiara Gallo, nell’ordinanza cautelare con la quale conferma il carcere per i due americani, Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, scrive che i due californiani “erano alla ricerca di sostanze stupefacenti nel corso della serata e che entrambi avevano bevuto alcol”. E, queste circostanze, valutate insieme alle condotte, “testimoniano incapacita’ critica dei due coindagati”, e di conseguenza rendono evidente la loro “elevata pericolosita’ sociale”.

“Emergono il pericolo di fuga e il pericolo di concreto reiterazione dei reati analoghi desumibile dalle modalita’ e circostanza dei fatti” nei confronti dei due californiani Elder Finnegan Lee e Gabriel Christian Natale Hjortj, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Lo scrive il gip Chiara Gallo nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due americani – si legge “sono stabilmente residenti all’estero, presenti in Italia occasionalmente e sorprese dalla polizia giudiziaria in procinto di lasciare l’albergo subito dopo avere commesso i delitti in contestazione, condotta quest’ultima che non puo’ non ritenersi finalizzata a far perdere le proprie tracce”.

L’arma che ha ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, e’ un “coltello a lama fissa lunga 18 centimetri tipo ‘Trench knife’ Ka-Bar Camillus con lama brunita modello marines con impugnatura di anelli di cuoio ingrassato e pomolo in metallo brunito”. Lo ha scritto il gip di Roma, Chiara Gallo, nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, i due cittadini americani ora in carcere.

PENALISTI di PALERMO: “No a gogna per l’assassino”

“Lo sdegno che ha suscitato in noi l’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, caduto nell’adempimento del dovere per garantire la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legge, e i sentimenti riconoscenza nutriti dai cittadini nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, sono stati offuscati dalla divulgazione sui social di una foto nella quale uno degli indagati appare ammanettato e anche bendato”. Lo scrivono, in una nota, l’Osservatorio per i diritti umani e il direttivo della Camera penale Bellavista di Palermo. “Per quanto un delitto possa essere grave e riprovevole – aggiungono – la dignita’ della persona e i suoi diritti fondamentali non devono mai essere intaccati, ma rispettati e garantiti in uno Stato di diritto, qual e’ il nostro. Uno Stato che non li rispetta non cerca la giustizia, ma la vendetta, ponendosi sullo stesso piano morale di chi i reati li commette”. La nota si conclude con “un plauso al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, che ha immediatamente e pubblicamente condannato quanto accaduto, avviando una indagine interna e trasmettendo gli atti all’autorita’ giudiziaria. Ma il fatto che un indagato privato della liberta’ personale, venga sottoposto a un trattamento di tal genere ed esposto alla pubblica gogna, non puo’ che destare sgomento e preoccupazione. La pubblica gogna svilisce la dignita’ umana e puo’ essere considerata alla stregua di una forma di tortura”.

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