Carabiniere ucciso a coltellate nella notte a Roma, il militare di 35 anni è originario di Somma Vesuviana (Napoli). Controlli a tappeto per risalire agli autori dell’omicidio, due persone fermate, si tratta di cittadini americani

Due persone sono state fermate nell’ ambito delle indagini sull’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato a morte stamani a Roma nel corso di un servizio contro un tentativo di estorsione. I fermati sono cittadini americani. I due sono stati portati al nucleo operativo dei carabinieri di via In Selci dove si recheranno i magistrati della Procura di Roma per interrogarli. Contro i due per ora non è stata formalizzata nessuna accusa. La Procura però procede per omicidio e furto. Il carabiniere Mario Rega Cerciello di 35 anni, è stato ucciso a Roma nella notte con alcune coltellate mentre era in servizio. E’ accaduto in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Dalle prime informazione sembra sia stato colpito da un uomo, bloccato insieme a un altro perché ritenuti responsabili di furto e estorsione. I due sono scappati.

Il militare è stato colpito da otto coltellate, delle quali una al cuore, che hanno permesso al malvivente di fuggire. Il fatto è successo poco dopo le 3 di notte, quando un gruppo di carabinieri della stazione di piazza Farnese è intervenuto in via Pietro Cossa, nel centro di Roma, per un presunto “cavallo di ritorno” di una borsa, rubata poco prima dai due uomini. Bloccati dai militari, uno dei due ha estratto un coltello con il quale ha pugnalato il carabiniere colpendolo sette volte. Trasportato d’urgenza al Santo Spirito, è morto intorno alle 4 dopo un tentativo di rianimazione.

L’uomo si era sposato lo scorso 19 giugno. “Non aveva ancora nemmeno disfatto i bagagli”, racconta commosso il comandante della stazione dei Carabinieri di Piazza Farnese Sandro Ottaviani. “Mario – aggiunge – era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato nel lavoro. Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti. Era un volontario per l’ordine dei Cavalieri di Marta dove faceva il barelliere e accompagnava i malati a Lourdes e a Loreto.

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