In arrivo nuovi farmaci per i tumori al seno meno curabili

Presentati nuovi farmaci che aiutano a contrastare il tumore al seno anche nelle sue forme piu’ aggressive. Nel corso del Congresso Annuale della American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago, Roche ha presentato i risultati di alcuni studi relativi a nuovi farmaci destinati a curare queste particolari forme di tumore al seno metastatico, inclusi il carcinoma mammario triplo-negativo PD-L1-positivo e il carcinoma mammario HER2-positivo. Si tratta di studi importanti perche’ si riferiscono a nuovi approccci terapeutici nei confronti di queste forme di tumore, che per la prima volta, saranno trattati con immunoterapia. I dati presentati da Roche comprendono i risultati della seconda analisi ad interim della sopravvivenza globale (OS) dello studio di fase III IMpassion130 sull’immunoterapico atezolizumab in associazione alla chemioterapia per il trattamento iniziale (prima linea) di pazienti con tumore al seno triplo-negativo localmente avanzato non resecabile o metastatico (TNBC). Il tumore al seno triplo negativo metastatico (mTNBC) costituisce circa il 15% dei carcinomi mammari e rappresenta un sottotipo di malattia molto difficile da curare. Le cellule di questo tumore infatti non presentano sulla loro superficie nessuno dei tre classici bersagli contro cui sono dirette le cure attualmente piu’ efficaci (ER, PgR, HER2). Proprio per questa ragione le opzioni di trattamento del mTNBC sono ancora fortemente limitate, non esiste uno standard di cura comunemente accettato e la prognosi e’ estremamente seria. La nuova combinazione terapeutica, stando ai risultati presentati da Roche, ha dimostrato un miglioramento clinicamente significativo in termini di OS di sette mesi rispetto a placebo e nab-paclitaxel nelle pazienti risultate positive all’espressione di PD-L1.

Questi dati sanciscono l’ingresso della prima immunoterapia nel trattamento del carcinoma mammario, confermando l’efficacia di atezolizumab nel trattamento di questo specifico tipo di cancro. Il secondo studio presentato (CLEOPATRA) si riferisce a un nuovo prodotto destinato alla terapia del carcinoma mammario HER2-positivo. Nello studio sono stati valutati l’efficacia a lungo termine e la sicurezza di pertuzumab in associazione con trastuzumab e chemioterapia con docetaxel nelle pazienti con carcinoma mammario metastatico (mBC) HER2-positivo non trattato in precedenza. Dopo un follow-up di otto anni, i risultati dello studio di fase III CLEOPATRA su pazienti con mBC HER2-positivo non trattato in precedenza, hanno mostrato un beneficio nella sopravvivenza a 57,1 mesi nel braccio di pertuzumab rispetto a 40,8 mesi nel braccio di controllo (placebo, trastuzumab e chemioterapia), con un miglioramento assoluto di 16,3 mesi e una riduzione complessiva del 31 per cento del rischio di morte. I nuovi dati sono coerenti con i risultati precedentemente pubblicati e confermano che il beneficio, senza precedenti, in termini di sopravvivenza con il regime basato su pertuzumab si e’ mantenuto dopo ulteriori quattro anni di follow-up. Un dato significativo e’ che oltre un terzo (37%) delle pazienti con mBC HER2 positivo nel braccio trattato con pertuzumab sono risultate in vita ad otto anni, rispetto al 23% nel braccio di controllo. I dati sulla sicurezza derivanti dallo studio di follow-up a lungo termine sono risultati coerenti e hanno dimostrato che il profilo di sicurezza cardiaca e globale del regime basato su pertuzumab non ha subito variazioni.

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