Avrebbe compiuto oggi 88 anni il maestro Ettore Scola. Ha diretto capolavori come “C’eravamo tanto amati” e “Una giornata particolare”

Ettore Scola

Ettore Scola avrebbe compiuto oggi 88 anni. E’ stato un regista cinematografico e sceneggiatore italiano. Noto soprattutto per aver diretto film come C’eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi(1976), Una giornata particolare (1977), La terrazza (1980) e La famiglia (1987).

Nato a Trevico (AV) il 10 maggio del 1931, poco dopo la nascita si trasferisce con la famiglia a Roma, nel rione Esquilino, dove cresce e frequenta il Liceo classico Pilo Albertelli. Appena quindicenne disegnava vignette che portava alle riviste umoristiche Marc’Aurelio e Il travaso delle idee. Mentre è ancora studente della facolta di Giurisprudenza presso l’Università di Roma fu giovane collaboratore dello stesso Marc’Aurelio. Dall’inizio degli anni cinquanta comincia a scrivere sceneggiature di commedie all’italiana, spesso in coppia con Ruggero Maccari. Dalla fine degli anni Quaranta collabora con i testi a diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della RAI, tra l’altro è coautore dei testi delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi tra cui il Conte Claro e Mario Pio.

Esordisce alla regia nel 1964, ma il suo primo grande successo lo conseguirà quattro anni dopo dirigendo Alberto SordiNino Manfredi e Bernard Blier in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968): con Sordi lavorerà solo altre tre volte, vale a dire in un paio di episodi del collettivo I nuovi mostri (1977) e nei film La più bella serata della mia vita (1972) e Romanzo di un giovane povero (1995). Il commissario Pepe (1969) e Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970) traghettano Scola nel decennio più importante della sua carriera. Nel 1974 dirige infatti il suo capolavoro, C’eravamo tanto amati, che ripercorre un trentennio di storia italiana attraverso le vicende di tre amici: l’avvocato Gianni Perego (Vittorio Gassman), il portantino Antonio (Nino Manfredi) e l’intellettuale Nicola (Stefano Satta Flores), i primi due innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli). Nel film, dedicato a Vittorio De Sica, compaiono anche Marcello MastroianniFederico Fellini e Mike Bongiorno nella parte di se stessi, oltre ad Aldo ed ElenaFabrizi e Giovanna Ralli.

Ormai Scola è un maestro del cinema italiano e un regista di fama internazionale che realizza film come Brutti, sporchi e cattivi (1976), grottesca commedia delle borgate romane con Nino Manfredi, e la storia semplice e poetica di Una giornata particolare (1977), con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, invecchiata, per il ruolo, dal suo grande amico Francesco Freda. Nel 1980 il regista tira le somme della commedia all’italiana ne La terrazza, amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni. Nel 1981, lontano dal cinema sociale, il regista confeziona una rigorosa versione cinematografica di un capolavoro della letteratura ottocentesca con Passione d’amore, tratto dal romanzo di Tarchetti Fosca, con una strepitosa Valeria D’Obici nella parte della protagonista. Nel 1982 affronta la Rivoluzione francese in Il mondo nuovo(1982), in cui Mastroianni impersona Giacomo Casanova.

Scola riceve un’ottima accoglienza di critica e pubblico quando dirige La famiglia (1987), commedia che ripercorre 80 anni di storia (1906-1986) attraverso la saga di una famiglia con l’interpretazione di Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant. Altri due titoli di un certo rilievo sono Splendor (1988) e Che ora è? (1989), entrambi con Mastroianni e Massimo Troisi. Nel 1998 gira La cena, sempre con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, nel 2001 Concorrenza sleale, con Diego AbatantuonoSergio Castellitto e Gérard Depardieu, e nel 2003 il semidocumentaristico Gente di Roma. Dieci anni dopo torna inaspettatamente per l’ultima volta dietro la macchina da presa per dirigere il documentario Che strano chiamarsi Federico, dedicato a Federico Fellini nel ventennale della scomparsa, con il quale partecipa fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

Dopo aver ricevuto nel 2009 il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari, ne è stato nominato presidente su proposta del Direttore artistico Felice Laudadio (Bari, 22-29 gennaio 2011); nel maggio dello stesso anno riceve il David di Donatello alla carriera in occasione dei suoi 80 anni. Ettore Scola è sposato con la sceneggiatrice e regista Gigliola Scola. Non ha mai nascosto le sue simpatie politiche orientate verso la sinistra e ha fatto parte del governo ombra del Partito Comunista Italiano nel 1989 con delega ai Beni Culturali.

Nel corso della sua carriera ha vinto sei David di Donatello e ha ricevuto quattro nomination al Premio Oscar per il miglior film straniero: nel 1977 per Una giornata particolare, nel 1978 per I nuovi mostri, nel 1983 per Ballando ballando e nel 1987 per La famiglia. Ha fatto parte del comitato scientifico della Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté: una scuola pubblica e gratuita, istituita dalla Provincia di Roma nel 2011, che rappresenta oggi un polo formativo di riconosciuta eccellenza per le professioni del cinema . Muore nella serata del 19 gennaio 2016 a Roma, nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico, dove era ricoverato.

L’itinerario creativo di Ettore Scola ha inizio alla fine degli anni ’40 con le prime collaborazioni al settimanale umoristico Marc’Aurelio; un’esperienza di grande importanza per l’acquisizione di specifiche capacità espressive, attraverso la vignetta e la caricatura e per l’affinamento di un metodo di scrittura basato sulla sintesi del bozzetto, sulla caratterizzazione “a tipage” dei personaggi. Ettore Scola ha, fin dall’infanzia, una particolare predisposizione verso il disegno caricaturale e la vignetta. Abbozza caricature un po’ dovunque, con l’unica finalità del divertimento e i suoi interessi verso la storia e/o gli autori della letteratura si traducono immancabilmente in immagini umoristiche, come testimoniano le tante figurine ritratte in atteggiamenti e tic fra i più disparati, schizzate nelle parti bianche dei superstiti libri di scuola.

Queste prime cellule grafiche contengono, in nuce, l’humour di Scola e caratterizzerà tanta parte della sua produzione. Proprio nel suo ultimo film, Che strano chiamarsi Federico, Scola ricostruirà la redazione del Marc’Aurelio, mettendo in scena i suoi stessi ricordi, mostrando al lavoro assieme a lui personalità come Age & ScarpelliStenoRuggero MaccariGiovanni MoscaVittorio Metz, nonché Federico Fellini.

 

 

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