L’imperatore del Giappone Akihito lascia dopo 30 anni di regno, inizia l’era ‘Reiwa’

L’abdicazione dell’imperatore Akihito segnera’ domani la fine di un’era durata 30 anni, aprendone una nuova di ordine e armonia chiamata ‘Reiwa’. Sara’ anche il giorno di un doppio primato nella storia del Paese del Sol Levante, in quanto Akihito e’ il primo imperatore a lasciare il trono dal 1817. Inoltre per la prima volta la cerimonia di abdicazione avverra’ secondo regole stabilite dalla Costituzione. Cosi’ ha deciso il governo di Tokyo che nei giorni scorsi ha approvato una normativa ad hoc. Akihito e’ salito al trono nel 1989 alla morte del padre Hirohito, che porto’ il Paese alla disfatta nella Seconda guerra mondiale e lo traghetto’ nella modernita’ nei decenni successivi. La sua abdicazione giunge a meno di tre anni dal messaggio televisivo in cui aveva espresso la volonta’ di rinunciare al trono, citando le difficolta’ a svolgere il suo ruolo a causa dell’eta’ avanzata. Secondo il programma ufficiale, la prima funzione ‘Taiirei-Seiden-no-gi’ – cerimonia di abdicazione di sua maesta’ l’imperatore – durera’ soltanto 10 minuti, iniziera’ alle ore 17 e si svolgera’ nel “Matsu-no-Ma” (la Camera di pino), sala da 370 metri quadrati l’unica con i pavimenti in legno (alberi di zelkova giapponesi) e la piu’ elegante del Palazzo imperiale. Al rito, che si di un’antica spada e di un gioiello, prenderanno parte 338 dignitari, incluse le alte cariche del potere legislativo, esecutivo e giudiziario in Giappone, e i ministri dell’esecutivo.

Nel corso della funzione il premier, Shinzo Abe, annuncera’ l’abdicazione del sovrano in base alla legge speciale approvata nel giugno 2017, e ringraziera’ pubblicamente Akihito a nome del popolo giapponese. A quel punto l’imperatore uscente fara’ l’ultimo discorso nell’esercizio delle sue funzioni. Il figlio primogenito e principe della corona, Naruhito, 59 anni, ascendera’ al trono il giorno successivo, dando il via alla nuova era chiamata ‘Reiwa’. Prima di vedere definitivamente tramontata la sua era, l’85enne Akihito si e’ detto “fortunato di aver potuto compiere i miei doveri con il sostegno e la solidarieta’ del popolo giapponese, un ricordo indelebile”. Giovedi’ scorso l’imperatore ha adempiuto al suo ultimo impegno ufficiale, presenziando con la consorte, l’imperatrice Michiko, ad una cerimonia organizzata a Tokyo dall’Ufficio di Gabinetto, che ha riconosciuto i meriti di Akihito nella riforestazione e la ricerca sulla botanica, assegnandogli il premio Midori, in anticipazione della festivita’ nazionale del verde. Quella che si concludera’ il 30 aprile e’ l’era Heisei, che significa “raggiungere la pace”, inaugurata l’8 gennaio 1989. Prima di Akihito ha regnato l’imperatore Hirohito con l’era ‘Showa’ (pace e armonia), a partire dal 1926, in precedenza la Taisho dell’imperatore Yoshihito dal 1912, mentre prima ancora c’e’ stata l’era Meiji dell’imperatore Mutsuhito, in vigore dal 1867. Il trono del Crisantemo in Giappone e’ la piu’ antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni, fondata nel 660 a.C. da Jinmu

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