Alta tensione in Irlanda del Nord, uccisa una giornalista a Londonderry

Una giornalista 29enne è stata uccisa a Londonderry, in quello che la polizia ha definito un “incidente terroristico”. “Posso purtroppo confermare che a seguito di scontri a colpi d’arma da fuoco la notte scorsa a Creggan è rimasta uccisa una donna di 29 anni”, ha scritto su twitter il numero due della polizia nordirlandese, Mark Hamilton, annunciando l’apertura di un’inchiesta. La vittima è stata identificata da alcuni colleghi in Lyra McKee. Secondo alcune notizie, gli scontri a Londonderry con i dissidenti repubblicani sono scoppiati dopo alcuni raid della polizia in abitazioni nelle zone di Mulroy Park e Galliagh.

Secondo quanto riferito, la giornalista – che stava scrivendo un libro sui ragazzi spariti a Belfast negli anni Sessanta e Settanta – era vicino alla polizia, quando un uomo, intorno alle 23, ha aperto il fuoco contro gli agenti nel quartiere di Creggan, colpendola. “E’ stata portata a bordo di una Land Rover della polizia all’ospedale Altnagelvin, dove sfortunatamente è morta. Abbiamo lanciato un’inchiesta per omicidio”, ha detto Hamilton, riferendo la convinzione che “questo atto terroristico sia stato condotto da dissidenti repubblicani violenti: la nostra valutazione al momento è che la nuova Ira sia molto probabilmente dietro” l’attacco. In una nota, Michelle O’Neill, numero due del partito repubblicano irlandese dello Sinn Fein, ha parlato di “un’insensata perdita di una vita umana”, facendo le condoglianze alla famiglia della giornalista. “L’uccisione di una giovane donna – ha detto – è una tragedia umana per la sua famiglia, ma è anche un attacco alla gente di questa comunità, un attacco al nostro processo di pace ed un attacco agli accordi del Venerdì Santo”.

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