Le Alpi senza ghiaccio entro 80 anni, lo afferma uno studio scientifico realizzato in Svizzera

Alpi senza ghiaccio entro soli 80 anni, se non verranno drasticamente abbassate le emissioni di gas serra. Lo afferma uno studio scientifico realizzato in Svizzera e pubblicato sulla rivista specializzata “The Cryosphere”. In questo scenario, solo su alcune zone ad altissima quota si manterranno delle aree ghiacciate, “al massimo il 5% dell’attuale volume”, dice Matthias Huss, uno dei membri del gruppo di scienziati che hanno effettuato la ricerca. Una possibilita’ ritenuta “non improbabile”, dato che attualmente le emissioni globali sono superiori ad un livello superiore a quello compatibile con questo scenario. Non solo. Le previsioni sono drammatiche anche all’interno dei uno spazio temporale piu’ stretto. Infatti, entro il 2050 si sara’ sciolta la meta’ dei ghiacciai delle Alpi, e questo del tutto a prescindere dal fatto che si riesca ridurre le emissioni di gas serra. Si tratta, dicono gli scienziati, di uno sviluppo ormai inarrestabile, dato che lo scioglimento dei ghiacciai reagisce solo con grande lentezza ai cambiamenti climatici. Ma sempre entro i 30 anni, qualche possibilita’ di influenzare gli eventi ancora c’e’. “Nel caso di un rallentamento del riscaldamento globale, una discreta quantita’ di ghiacciai potrebbe salvarsi”, afferma Harry Zekollari dell’Eth di Zurigo, che ha guidato il team di esperti. Nel caso piu’ ottimistico, scompariranno solo due terzi della massa di ghiaccio.

Il gruppo di scienziati ha realizzato una prognosi dettagliata per tutti i circa 4000 ghiacciai delle Alpi. La novita’ della ricerca, scrive lo Spiegel, consiste nel fatto che gli studiosi hanno utilizzato dei modelli informatici che non contemplano solo il processi di scioglimento, ma anche il movimento dei ghiacci. Per prevedere lo sviluppo sulle Alpi a seconda del controllo delle emissioni, gli studiosi hanno fatto ricorso a due scenari presi dall’Ipcc, la conferenza intergovernativa sui cambiamenti climatici sponsorizzata dalle Nazioni Unite: si tratta dei cosiddetti scenari Rpc (Representative Concentration Pathways), che si basano un gran numero di studi internazionali e mostrano come si puo’ trasformare il clima in relazione alla concentrazione di gas serra. Per esempio, nel caso che le emissioni crescano ancora per qualche anno per poi calare in maniera significativa, il riscaldamento fino alla fine del secolo scenderebbe a due gradi sotto il livello pre-industriale: e’ questo lo scenario per il quale il volume di ghiacci delle Alpi si ridurrebbe “solo” di due terzi del totale.

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