Terremoto: in migliaia all’Aquila alla fiaccolata in ricordo vittime. Il Comitato dei familiari delle vittime presentano un documento al Premier Conte

 Per L’Aquila e’ stata la notte del dolore e del ricordo. Dieci anni dopo, migliaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata in memoria delle 309 persone decedute alle 3 e 32 del 6 aprile 2009, presente anche il premier, Giuseppe Conte. Ad aprire il corteo, in via XX Settembre, come ogni anno, i familiari delle vittime, tra le mani un lenzuolo bianco con impressi in rosso tutti i nomi di chi quella notte non sopravvisse; con loro, i comitati nati a seguito di altre tragedie, da Viareggio a Rigopiano, da Amatrice a San Giuliano di Puglia fino all’Emilia Romagna. A seguire, tanti cittadini e tanti volontari e soccorritori che dieci anni fa giunsero da ogni parte d’Italia per tirare fuori gli aquilani dalle macerie. Conte ha incontrato uomini e donne della Protezione civile per ringraziarli dell’impegno profuso dieci anni fa, poi si e’ unito alla fiaccolata, accompagnato dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, dal presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dall’assessore regionale Guido Quintino Liris e dal presidente della Provincia Angelo Caruso, Presente al corteo anche il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, neo segretario nazionale del Pd. Il percorso si e’ snodato silenzioso lungo via XX settembre, con sosta in corrispondenza dell’area antistante la Casa dello Studente per un momento di raccoglimento carico di dolore, per poi proseguire in direzione della Villa Comunale; all’altezza di via Campo di Fossa, altro luogo della tragedia in cui in un unico edificio crollato sono morte 27 persone. Proprio nel punto in cui sorgeva l’edificio, verso la mezzanotte, la mamma di Vassilis Koufolias, giovane greco che ha perso la vita nel crollo dell’immobile, come ogni anno, si e’ fermata a chiamarlo, nel punto in cui ci sono la foto del figlio, una bandiera della Grecia e dei fiori in suo onore. Il lungo serpentone di luci ha attraversato il perimetro viale Crispi, via Iacobucci e viale Rendina, percorrendo Corso Federico II fino ad arrivare in Piazza Duomo dove sono stati letti i nomi delle vittime. “Di promesse ne abbiamo avute tante. Ci sono attese che vanno ora riempite di fatti. Abbiamo avuto in questa terra, nel corso dei secoli, terremoti devastanti. Ma qui la gente e’ tenace e non si rassegna”, ha detto il cardinale e arcivescovo metropolita dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi accogliendo il premier Conte, che ha ascoltato in silenzio, sul sagrato della chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta delle ‘Anime Sante’, recentemente tornata all’antico splendore grazie al cospicuo intervento del Governo francese. Infine la messa e veglia di preghiera aspettando le 3:32, con i 309 rintocchi (una per ogni persona deceduta) della campana della Chiesa.

Durante la fiaccolata di commemorazione per i 10 anni dal terremoto dell’Aquila, il premier, Giuseppe Conte, ha incontrato rappresentanti del coordinamento nazionale che riunisce tutte le associazioni dei familiari delle vittime delle stragi in cui la mano dell’uomo la fa da padrone. Lo ha riferito Vincenzo Vittorini, membro del comitato dei familiari delle vittime del terremoto. “Questo coordinamento”, ha ricordato Vittorini, “ha stilato un documento che e’ gia’ stato presentato al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, a San Giuliano di Puglia. Qualcosa si e’ iniziato a vedere perche’ la misura sulla sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, annunciata dal ministro per l’anno prossimo, era una delle cose che chiedevamo”. “Penso che anche Conte abbia letto quel documento, che contiene cose che dovrebbero far parte dell’agenda di qualsiasi governo”, ha aggiunto Vittorini, “come la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista antisismico e la mitigazione del rischio idrogeologico. Vorremmo anche che si chiedessero verita’ e giustizia con la stessa forza con cui la si chiede all’Egitto (omicidio Giulio Regeni. ndr) anche quando si ha a che fare con problematiche che si abbattono sul territorio italiano”.

 

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