Salerno: dal 28 aprile al 1 maggio torna la “Fiera del Crocifisso Ritrovato”

Torna a Salerno la Fiera del Crocifisso Ritrovato che avrà come tema di questa edizione 2019 “La Città e i Mercanti”. Durante i quattro giorni della manifestazione, che si svolgerà dal 28 aprile al 1 maggio,  nei vicoli e nelle piazze della parte antica di Salerno si faranno rivivere la cultura, le tradizioni, i cibi, i giochi, i profumi, i colori, gli abiti e le atmosfere del mondo medievale.

La manifestazione, ideata da Peppe Natella e organizzata dalla Bottega San Lazzaro, con il patrocinio del Comune di Salerno in collaborazione con altri enti e istituzioni. ha superato un quarto di secolo facendo registrare ad ogni edizione numeri da record in termini di presenze. Nel nome del suo ideatore, la kermesse continua con la direzione organizzativa della figlia Chiara e dell’intera famiglia Natella.

La Fiera del Crocifisso Ritrovato sarà un vero e proprio tuffo nel passato tra mercati medievali, rievocazioni storiche, attrazioni, artigianato, degustazioni, mostre, momenti di spettacolo e monumenti aperti. Diversi i siti del centro storico interessati, centinaia gli artisti di strada: per ricreare il clima medievale ci saranno menestrelli, saltimbanchi, giocolieri, trampolieri, mangiafuoco, giullari, cantastorie, artisti di strada, statue viventi.

 

 

Foto by Fanpage Facebook Fiera del Crocifisso Ritrovato

La storia della Fiera è legata alla figura di Pietro Barliario, alchimista salernitano che, secondo lo storico seicentesco Antonio Mazza, morì in età avanzata nel giorno della veglia del sabato santo, il 25 marzo 1149.

Non si sa se questa figura sia realmente esistita ma, nonostante questo, Barliario è il personaggio che forse più di tutti ha stimolato la fantasia popolare salernitana. Secondo la leggenda il mago si avvicinò alla negromanzia in gioventù, dopo aver ricevuto il libro del comando, che gli donò il potere di servirsi dei diavoli per realizzare opere meravigliose, tra cui la costruzione del porto e dell’acquedotto.

 

 

 

 

Barliario però si servì della magia anche per inganni e malefatte. Perfino quando venne a sapere che per salvarsi l’anima sarebbe dovuto riuscire nell’impossibile impresa di sentir messa, in un solo giorno, in tre luoghi molto distanti tra loro (Roma, Parigi, Londra, Gerusalemme alcune delle città citate nelle diverse versioni della leggenda), riuscì a cavarsela grazie a un cavallo alato.

Il vero pentimento arrivò solo in tarda vecchiaia, a 93 anni quando i suoi due nipotini entrarono di nascosto nel suo laboratorio e aprirono per curiosità i libri magici, provocando l’ira dei diavoli che si vendicarono soffocandoli. Pietro profondamente addolorato dall’accaduto, passò tre giorni e tre notti davanti al Crocifisso ligneo dell’abbazia di San Benedetto, fino a quando il Gesù Cristo che vi era raffigurato reclinò il capo in segno di perdono. La notizia si diffuse rapidamente in città e nelle zone circostanti e da quel momento iniziò, ogni venerdì di marzo, una sorta di pellegrinaggio per venerare il Crocifisso del miracolo. Per l’occasione, intorno alla Chiesa, cominciarono a essere allestite bancarelle dedite alla vendita della merce più varia.

FONTE: www.amalfinotizie.it

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