Cessione del quinto per dipendenti e pensionati, secondo la Federcontribuenti gli utenti tra tassi di interesse e costi, costretti a pagare il doppio della cifra erogata

Cessione del quinto e prestiti a pensionati. Federcontribuenti: ”Utenti costretti a pagare il doppio della cifra erogata”. Esempio cessione del quinto: dipendente con 40 anni di età e stipendio di 1.250 euro con 120 rate da 250 euro con costo finanziamento pari a 11.594 euro su un importo erogato all’utente di 18 mila euro. Il totale da rimborsare sarà pari a 30 mila euro”. Tra tassi di interesse e costi gonfiati per un guadagno certo per banche e società finanziarie.

 L’INPS periodicamente pubblica i nuovi tassi di interesse per cessioni del quinto per pensionati e dipendenti pubblici sempre dietro decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Dipartimento del Tesoro. Che possibilità hanno pensionati e dipendenti?

Ce lo spiega il presidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella: ”spieghiamo subito che per banche e finanziarie la cessione del quinto di pensioni e stipendi è una sorta di gallina dalle uova d’oro perché ottengono molto, senza fatica e con zero rischi. Soldi sicuri. Il punto è stabilire se queste imposizioni sono in linea con i principi che regolamentano il tasso di usura bancaria”.

Esempio di prestito per pensionati INPS:

Importo totale del credito pari a 21 mila euro, costo della pratica 8.200 euro comprensivo di 7.200 euro di interesse con per un totale da rimborsare di 30 mila euro.

 Quando il consumatore stipula una cessione del quinto dovrà prestare molta attenzione a tutte quelle voci che andranno a determinare la somma che dovrà rimborsare: Tasso Annuale Nominale, costi e commissioni anche per l’agente o mediatore e la polizza assicurativa. Si scopre così che la somma prestata è nella maggioranza dei casi inferiori alla somma che si dovrà rimborsare.

”Da una cessione del quinto con rata da 203 euro per 120 rate, troviamo un TAN al 5,60%, un TAEG al 20,929%, un TEG al 14,898%, e con il Tasso Soglia Usura fissato al 15,105%. In termini pratici significa che per aver ricevuto un prestito netto pari a 10.800 euro la somma da restituire è pari a 24 mila euro di cui: interessi Tan pari a 5.739 euro; commissioni Cessionario pari a 4 mila euro; commissioni Agente/Mediatore pari a 1.400 euro e 2.200 euro per la polizza assicurativa”.

”In questo modo si fa una terribile cresta sui pochi fondi a disposizione della fascia poco al di sopra della soglia di povertà. Ma tutto questo è legale? Non è usura bancaria questa? Per noi lo è e lo sarebbe per tutti se la giurisprudenza si allineasse nelle sue molteplici e discordanti sentenze in proposito. Esiste una normativa e una semplicissima formula matematiche che viene però liberamente interpretata creando quella sacca di caos dove qualcuno si arricchisce e qualcun altro soccombe”.

Per prima cosa occorre controllare i tassi effettivamente applicati dalla banca al momento della stipula ma, anche i costi della polizza assicurativa. Ai sensi dell’art. 644 co. IV c.p. “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito”.

L’ultima sentenza della Corte Costituzionale n. 12 del 2019 afferma ancora una volta la maggiore rilevanza da assicurare alla tutela del pensionato rispetto agli interessi del creditore. ”Questa sentenza potrebbe fare da apri pista a una valanga di richieste di rimborso per tutti quei consumatori che si son visti pignorare il conto corrente”.

Sulla cessione del quinto e sui pensionati si cibano un poco tutti.

In una delle ultime circolari l’INPS rendeva noti gli importi dei tassi applicabili alle cessioni del quinto di stipendi e pensioni.

Per i prestiti da estinguersi dietro cessione del quinto dello stipendio e della pensione, il valore dei tassi da applicarsi sono i seguenti:

stipendi fino a 15.000 euro: 11,65% di tasso medio e 18,5625% di tasso soglia usura;

superiore a 15.000 euro: 8,71% di tasso medio, 14,8875% di tasso soglia usura.

Quinto della pensione concessi da intermediari finanziari in regime di convenzionamento ai pensionati:

fino a 59 anni: 8,64% per importi fino a 15.000 euro e 7,22% per importi oltre 15.000 euro;

da 60 a 64 anni: 9,44% per importi fino a 15.000 euro e 8,02% per importi oltre 15.000 euro;

da 65 a 69 anni: 10,24% per importi fino a 15.000 euro e 8,82% per importi oltre 15.000 euro;

da 70 a 74 anni: 10,94% per importi fino a 15.000 euro e 9,52% per importi oltre 15.000 euro

da 75 a 79 anni: 11,74% per importi fino a 15.000 euro e 10,32% per importi oltre 15.000 euro.

Rate non pagate o insolvenza.

Nel caso di ritardi nel pagamento di una o più rate di una cessione del quinto il finanziatore potrà chiedere gli interessi di mora, così come definiti nel contratto di prestito e laddove la polizza assicurativa o il TFR o il datore di lavoro non bastassero a rimborsare il prestito si realizzerebbe l’insolvenza con tutte le conseguenze del caso.

Estinzione anticipata.

Le banche e le società finanziarie non hanno alcun interesse nell’estinzione anticipata che sigillano applicando una penale: ”in questo modo salvaguardano il loro margine di guadagno”.

Conclusioni: ”stiamo considerando l’ipotesi di interrogare il Mef sui tassi applicati ai dipendenti e ai pensionati in quanto riteniamo siano fortemente lesivi poiché va considerato lo stato di fragilità dei soggetti richiedenti. Chiunque avesse difficoltà o dubbi può chiedere aiuto ad una associazione dei consumatori”.

 

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