In un anno oltre 90mila controlli dei carabinieri forestali in Campania, 15 arresti

Oltre 90550 controlli, 3.058 i reati perseguiti con 954 sequestri, 15 arresti e 3.390 illeciti amministrativi contestati, per un importo complessivo 3.230.2087 euro. Sono questi i numeri del bilancio delle attività svolte nel corso del 2022 dai Carabinieri forestale del Comando Regione Campania. Attività svolte dalle 84 stazioni presenti sul territorio – illustrate dal comandante regionale, il generale Ciro Luongo – che si sono concentrate sul contrasto ai disboscamenti ed al consumo illegale di suolo, alle gestioni illecite di rifiuti e roghi tossici, agli scarichi fuorilegge nel fiume Sarno ed all’inquinamento da reflui zootecnici, prevenzione degli incendi boschivi, lotta al bracconaggio e tutela delle aree protette. L’aumento dei prezzi del legno e dei suoi derivati ha dato ulteriore impulso al prelievo illegale di alberi dai boschi dell’appennino campano. Sette gli arresti eseguiti in flagranza di reato, dai Reparti dipendenti dai Gruppi di Benevento e Salerno. I controlli riguardanti il rispetto del vincolo idrogeologico, ed il contrasto al furto ed estirpazioni illegali di alberi, svolti anche nell’ambito di una apposita rinnovata convenzione con la regione Campania, sono stati 5582, con 96 notizie di reato e 713 sanzioni amministrative elevate, per un importo di 444734 euro. In più distinte operazioni sviluppate dalle stazioni Cc forestale sono state bloccate attività di escavazioni illegali di inerti per l’edilizia dal fiume Sabato. Il contrasto alle gestioni illecite di rifiuti speciali e agli abbandoni incontrollati continua ad impegnare severamente i Reparti dell’Arma Forestale, in particolare nel territorio tra le province di Napoli e Caserta. Sono continuati i controlli sulla gestione dei reflui zootecnici, principale causa d’inquinamento delle acque in provincia di Caserta per effetto dell’illecito smaltimento sul suolo e successivo ruscellamento: complessivamente sono 37 gli allevamenti controllati con 23 deferimenti all’autorità giudiziaria per criticità ambientali, soprattutto a danno del fiume Volturno.

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