Christopher D’Olier Reeve , il “Superman” del grande schermo, avrebbe compiuto oggi 67 anni. Drammatico l’incidente che lo costrinse all’immobilità fino alla morte

Christopher D’Olier Reeve , il Superman del grande schermo, è stato un attoreregistaproduttore cinematografico e produttore televisivo statunitense. Avrebbe compiuto oggi 67 anni, ma se ne andò nel 2004, in conseguenza del grave incidente avuto diversi anni prima per una caduta da cavallo.

Figlio dello scrittore Franklin D’Olier Reeve e della giornalista Barbara P. Lamb, diplomato alla Cornell University nel 1974, raggiunse la fama internazionale pochi anni dopo interpretando il personaggio di Superman, eroe dei fumetti e icona della cultura pop statunitense; il successo arrise ugualmente a Reeve con i tre sequel della serie nel corso degli anni ottanta. Sfruttò la sua fama per sostenere battaglie a favore della pace: nel 1987 si recò nel Cile di Pinochet per manifestare contro l’imprigionamento degli scrittori e intellettuali cileni. La sua carriera di attore ebbe inizio quando era ancora poco più che adolescente, durante un tirocinio che lo portò a debuttare nel 1976 a Broadway; nello stesso anno si sottopose a un provino per la parte di Superman/Clark Kent. Il primo film su Superman è del 1978 e Reeve interpretò da allora vari ruoli per il cinema e la televisione, vestendo i panni del supereroe altre tre volte. Da una relazione con Gae Exton, Christopher Reeve ha avuto due figli: Matthew (nato nel 1979) e Alexandra (nata nel 1982). L’11 aprile 1992 Christopher Reeve si sposò con Dana Morosini, dalla quale ebbe un figlio, Will.

Il 27 maggio 1995, nel corso di una gara a cavallo a Charlottesville, nel parco equestre Commonwealth a Culpeper, in Virginia, Christopher Reeve cadde brutalmente da cavallo, riportando lo spostamento di due vertebre cervicali, con seguente interessamento e lesione del midollo spinale. Come conseguenza del trauma subìto, Reeve riportò una paralisi permanente dal collo in giù (tetraplegia), perdendo l’uso di tutti gli arti e anche la capacità di respirare autonomamente. Da allora e sino alla morte, avvenuta nove anni dopo, rimase costretto su una sedia a rotelle e collegato a un respiratore artificiale. All’ospedale, per aiutarlo emotivamente, si recò l’amico Robin Williams travestito da chirurgo, per farlo tornare a sorridere e fargli riacquistare la voglia di vivere.

Dopo l’incidente Christopher Reeve è comparso ancora sulla scena, sulla sua sedia a rotelle, nel film del 1998 La finestra sul cortile, un remake di uno dei più celebri film di Alfred Hitchcock. Nel film, Reeve interpreta il ruolo di un portatore di handicap che, costretto tutto il giorno in casa, assiste da una finestra a un omicidio (il ruolo nella pellicola originale era di James Stewart, il cui personaggio testimone dell’omicidio aveva una gamba rotta).

Il 25 aprile 1998, la casa editrice Random House ha pubblicato l’autobiografia di Reeve, Still Me (“Ancora io”), che ribadisce ancora una volta la sua forza d’animo.

Come guest star è apparso nella serie televisiva Smallville, che narra la giovinezza di Clark Kent. Il 25 febbraio 2003 compare per la prima volta nel telefilm interpretando il Dr. Swann, uno scienziato che fornisce al giovane Clark Kent alcuni particolari sulle sue origini misteriose. Reeve è apparso in un secondo episodio il 14 aprile 2004. Oltre a questi ruoli, Reeve ha collezionato altre apparizioni e camei in diverse occasioni. Gli è stata anche accreditata la partecipazione alla regia del film d’animazione Piccolo grande eroe, uscito postumo il 15 settembre 2006 in USA, mentre in Italia è arrivato in sala il 12 settembre 2008. Con il passare degli anni, Reeve diventò un attivista nelle campagne a difesa dei diritti dei disabili e un grande sostenitore della ricerca sulle cellule staminali e la clonazione terapeutica, che sostenne anche attraverso una propria organizzazione (la Christopher Reeve Paralysis Foundation), protestando contro la politica del governo statunitense. Con la moglie Dana ha fondato il Christopher and Dana Reeve Paralysis Resource Center, un ospedale a Short Hills, nel New Jersey, nel quale viene insegnato ai paraplegici a vivere in maniera il più indipendente possibile, compatibilmente con le proprie condizioni.

Nel 2003 ha pubblicato Nothing is impossible – Reflection of a new life, il seguito del primo libro, col quale intende dare una speranza, tramite la propria esperienza, a tutte le persone affette da handicap, trasmettendo la propria voglia di vivere. Nell’anno 2004, durante la campagna presidenziale, Reeve diede un convinto sostegno a favore di John Kerry, candidato alla Casa Bianca del partito dei Democratici, in quanto favorevole alla ricerca sulle cellule staminali, contrariamente al programma politico del presidente Bush. Christopher Reeve è morto d’infarto il 10 ottobre 2004, a 52 anni, al Norther Westchester Medical Center di New York, dove era stato ricoverato 12 ore prima a causa di un attacco cardiaco, conseguente a una grave infezione provocata da una lesione da pressione.

Redazione

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