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Dal carcere napoletano di Poggioreale l’appello per il cessate il fuoco da parte di un calciatore-narcos detenuto: “Chiedo a Putin di smetterla, prego tutti i giorni per la fine della guerra”

“Prego tutti i giorni affinché questa guerra finisca. È atroce una notizia del genere, è davvero la fine dell’umanità: chiedo a Putin di smetterla di far soffrire così tanta gente ingiustamente. Io, non smetterò mai di pregare”. Giungono anche dal carcere di Napoli Poggioreale gli appelli al “cessate il fuoco” in Ucraina: attraverso il suo legale, l’avvocato Fabrizio De Maio del Foro di Lagonegro, a rivolgere una preghiera al presidente russo è il calciatore colombiano Antony De Avila Charris, 58 anni, piuttosto noto a livello mondiale per avere preso parte con i colori del suo Paese a ben due mondiali ma anche per essere ritenuto un narcotrafficante di “caratura”. Dai colloqui con il suo legale e la sua famiglia, che in questi giorni si è recata in Italia per incontrarlo, ha saputo della guerra scoppiata tra Russia e Ucraina. Antony De Avila Charris venne arrestato dagli agenti del commissariato Vicaria Mercato in piazza De Nicola, a Porta Capuana, il 21 settembre 2021. Da allora è chiuso nella casa circondariale di Poggioreale per una condanna passata in giudicato a 12 anni di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Dalla cella, dove è ormai chiuso da parecchi mesi, cerca la redenzione e assicura il suo supporto ai giovani della città e del suo Paese che intendono diventare calciatori: “Voglio regalare un futuro dignitoso a quei ‘ragazzi di strada’ che sognano di diventare dei calciatori e sono pronto ad investire tutti i miei averi in quelli che reputo potenziali ‘Maradona’”. Soprannominato “el pitufo” (il puffo, ndr), l’ex attaccante ha giocato nelle fila dell’America di Cali (località dove risiede un potente cartello della droga, ndr) ma anche in Argentina e negli Stati Uniti. Con la nazionale ha disputato i mondiali di Usa 94 e Francia 98. “Voglio far sapere ai miei fan, – ha detto ancora De Avila – che sto bene e che li abbraccio calorosamente. Anche se sono detenuto, non smetto di aggiornarmi e studiare sulle future promesse del calcio da far crescere in Italia”, ha ribadito.

Redazione

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