Vasta campagna di controllo da parte dei Carabinieri del NAS a tutela degli Anziani e delle fasce deboli: a Ferragosto controlli in 265 strutture. Ecco il dettagliato bilancio

I NAS dei Carabinieri nel fine settimana di ferragosto hanno eseguito una estesa campagna di controllo nazionale finalizzata all’accertamento del rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso strutture socio-sanitarie e ricettive. Il monitoraggio è stato elaborato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute. Dal 14 al 16 agosto, l’azione di vigilanza e controllo è stata rivolta a tutte le tipologie di centri dedicati all’assistenza ed ospitalità degli anziani e delle fasce deboli della popolazione (portatori di handicap, persone non autosufficienti, pazienti in riabilitazione, ecc.), quali le residenze assistenziali assistite (R.S.A.), le strutture ad orientamento sanitario-riabilitativo, le case di riposo, le comunità alloggio e le case famiglia. I NAS hanno ispezionato 265 strutture e centri dedicati all’accoglimento e all’assistenza, individuandone 51 con irregolarità, pari al 19% degli obiettivi, selezionati sulla base di una pianificazione preventiva sul territorio e da segnalazioni pervenute da cittadini.

Nel corso della vigilanza sono state rilevate situazioni penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 14 persone addette allo specifico settore, in particolare gestori delle strutture e operatori, accertando episodi di mancata assistenza e abbandono di anziani, specie non autosufficienti. Ulteriori infrazioni penali hanno riguardato l’esercizio abusivo della professione sanitaria, l’uso di falsi titoli professionali di infermiere ed operatore socio-assistenziale nonché la presenza di personale privo di adeguata preparazione professionale. Una parte ulteriore di contestazioni interessa violazioni amministrative relative ad inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, quali la presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e l’uso di spazi e stanze inferiori a quelle minime previste. Sono state rilevate anche violazioni attinenti il rispetto della normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro nonchè in materia di autocontrollo e di igiene alimentare. Complessivamente sono stati segnalati all’Autorità amministrativa e sanitaria 41 gestori e responsabili delle strutture, contravvenzionati con sanzioni pecuniarie per un ammontare di oltre 68 mila euro. A causa delle gravi carenze strutturali ed igieniche sono stati disposti provvedimenti di chiusura o sequestro delle attività nei confronti di due strutture, una risultata abusiva e l’altra gravemente deficitaria in materia sanitaria ed edilizia e priva di garanzie di sicurezza a favore degli ospiti. Presso un’ulteriore RSA è stata invece disposta l’immediata sospensione dell’attività di preparazione dei pasti per gli ospiti a causa di una accertata infestazione di roditori nelle aree adibite alla conservazione e lavorazione delle derrate alimentari.

Il NAS Carabinieri di Alessandria, è intervenuto presso una abitazione civile ubicata in provincia, trasformata in una attività socio sanitaria assistenziale, sprovvista di qualsiasi regime autorizzativo e degli idonei requisiti sanitari, organizzativi e strutturali. Nell’edificio erano presenti 8 persone anziane, delle quali 3 valutate “non autosufficienti” dall’Unità di valutazione geriatrica dell’A.S.L. intervenuta sul posto, le quali richiedevano sul setting medico, infermieristico e di fisioterapia non erogato, esponendo gli ospiti ad uno stato di abbandono per carenza di assistenza e di cure adeguate. In relazione a quanto accertato dagli operanti, il Sindaco ha emesso urgente ordinanza amministrativa di sospensione dell’attività con rientro degli anziani presso il proprio domicilio o presso idonea struttura socio assistenziale. A conclusione di accertamenti del NAS di Palermo su due comunità alloggio per anziani ubicate in provincia di Trapani, svolti in collaborazione con i Carabinieri di Marsala, è stato deferito alla Procura della Repubblica il legale responsabile delle strutture, per aver omesso di predisporre il documento relativo alla valutazione dei rischi (DVR) all’interno dei luoghi di lavoro e omesso di comunicare all’autorità di P.S. gli ospiti delle rispettive strutture, determinando un pregiudizio per la salute di ospiti ed operatori in relazione alla diffusione del contagio da “COVID-19”. Il medesimo titolare sarà inoltre segnalato all’Autorità amministrativa per l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva di entrambe le strutture. Militari del NAS di Pescara, a conclusione attività ispettiva condotta nei confronti di una struttura ricettiva per minori sita in provincia di Chieti, hanno segnalato alla competente autorità sanitaria e amministrativa il gerente per aver attivato l’attività in evidenti carenze igieniche, strutturali e organizzative rispetto a quelle necessarie per il funzionamento come comunità protetta.

Militari del NAS di Bari, nel corso di un’ispezione presso una RSA – casa di riposo , riscontravano all’interno del deposito di alimenti, direttamente comunicante con la cucina, la presenza di roditori e relativi escrementi. In relazione alla grave situazione igienica, la ASL/Bari disponeva un provvedimento di immediata chiusura di tutti gli ambienti adibiti alla preparazione dei pasti e l’avvio delle operazioni di derattizzazione e bonifica di tutti gli ambienti interessati, che non risultavano effettuate da circa tre anni. Il legale rappresentante della struttura è stato deferito alla Procura della Repubblica per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Il NAS di Catania ha riscontrato situazioni di abbandono degli anziani ospiti, incapaci per vecchiaia o per patologie, e l’assenza dei requisiti organizzativi e funzionali presso una comunità alloggio della città. In particolare si accertava che a fronte di 9 posti autorizzati, la struttura ne ospitava 12, metà dei quali peraltro non autosufficienti e bisognevoli di cure sanitarie non erogate in quella struttura. L’attività è stata posta in sequestro penale preventivo, mentre gli ospiti saranno ricollocati presso le rispettive famiglie o in altre strutture autorizzate.

Nell’ambito di ispezioni in provincia di Lucca, il NAS di Livorno ha accertato l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva di due RSA per numero sia di ospiti complessivi che di persone non autosufficienti, rispetto alle autorizzazioni rilasciate dai Comuni sulla base degli spazi e del personale addetto alle cure ed assistenza. La campagna di controllo sulle strutture socio-sanitarie ed assistenziali si colloca in un più articolato piano di controllo denominato “Estate Tranquilla”, condotto dalla Specialità dell’Arma per tutelare la salute pubblica ed elevare la sicurezza dei comparti di fornitura di beni e servizi di maggiore richiesta durante il periodo vacanziero e turistico. Complessivamente, da giugno scorso, il monitoraggio ha già determinato l’esecuzione di 3.600 ispezioni in tutto il territorio nazionale su attività imprenditoriali del settore turistico o situate in aree a preminente vocazione vacanziera come stabilimenti termali e centri benessere, agriturismi, villaggi turistici e stabilimenti balneari, ristoranti, filiera del prodotti ittici, gelaterie e punti di ristoro delle principali strade e autostrade, stazioni, porti e aeroporti. Nel corso dei controlli sono state contestate, nel 28% delle strutture oggetto di ispezione, 80 sanzioni penali e comminate 980 violazioni amministrative, per complessivi un milione e 200 mila euro di sanzioni pecuniarie. In particolare, 146 aziende presentavano gravi irregolarità strutturali o igieniche tali da disporre un immediato provvedimento di sospensione dell’attività o di sequestro dell’intera plesso. Nel medesimo contesto, i NAS hanno operato il sequestro di quasi 24 tonnellate di prodotti alimentari irregolari, in particolare ittici, per un valore commerciale di oltre 200 mila euro, impedendone la commercializzazione ed il consumo finale.

Tra gli interventi più significativi, nel corso di agosto, il NAS di Palermo, unitamente ai militari della Compagnia CC di Alcamo (TP), hanno proceduto nell’arco notturno all’ispezione di una discoteca della zona accertando l’inosservanza delle norme di contenimento per la diffusione del virus COVID-19, dovuto al mancato utilizzo da parte dei circa 700 utenti delle mascherine filtranti di protezione e all’inosservanza da parte degli stessi del distanziamento sociale con condizione di assembramento. In esito agli accertamenti è stata disposta la sospensione immediata dell’attività di discoteca per giorni 5, con comunicazione alla competente Prefettura di Trapani. Durante il servizio è stata accertata, inoltre, l’attivazione abusiva di un deposito alimenti di pertinenza dell’attività. Il valore commerciale dell’attività sospesa si attesta a un milione di euro.

Redazione

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