Ucraina, dopo il rogo intorno alla centrale nucleare di Chernobyl, è allarme radiazioni

Altra minaccia alla salute umana in piena pandemia di Covid-19: a Chernobyl si registrano radiazioni 16 volte superiori alla norma, conseguenza del vasto incendio che nel fine settimana ha devastato i boschi vicino alla centrale, gia’ teatro del peggior incidente nucleare della storia nel 1986. “Ci sono cattive notizie, le radiazioni sono al di sopra della norma”, ha riconosciuto Yegor Firsov, capo del servizio di ispezione ecologica ucraino, fornendo come prova un filmato del contatore Geiger che segna valori di 0,14 e poi 2,3, quindi 16 volte superiori rispetto a quelli abituali.

Il rogo, presumibilmente di origine dolosa, e’ scoppiato sabato mattina, bruciando piu’ di 20 ettari di terreno forestale situato intorno alla centrale elettrica in disuso, a circa 100 km a nord della capitale Kiev. Imponenti le forze dispiegate in loco – due aerei, un elicottero, 130 vigili del fuoco – che sono riuscite a domare le fiamme solo domenica mattina, dopo aver riversato piu’ di 50 tonnellate di acqua. Contrastanti le informazioni fornite dalle autorita’ locali che prima hanno riconosciuto di aver incontrato “diverse difficolta’” ad intervenire, proprio a causa dell’aumento delle radiazioni generato dalle fiamme, poi hanno assicurato la totale sicurezza dei residenti e che le radiazioni si fossero normalizzate. In realta’ incendi si verificano ciclicamente nella zona di esclusione di Chernobyl: ce ne fu uno di vasta entita’ del 2018, seguito da dichiarazioni rassicuranti per la salute umana di chi vive nei pressi della famigerata centrale nucleare.

Il 26 aprile 1986 il quarto reattore esplose, costringendo le autorita’ ad evacuare centinaia di migliaia di persone e un’area di 2.000 km2 fu resa deserta, oltre ad aver inquinato una vasta fascia di territorio europeo. Dopo la sciagura gli altri tre reattori rimasero in servizio, producendo elettricita’ fino alla chiusura definitiva della centrale nel 2000. Solo quattro anni fa e’ stato installato un gigantesco scudo protettivo sul quarto reattore. La zona di esclusione, nella quale e’ vietato vivere, copre un’area di circa 30 km intorno all’impianto. Nel 2019 Chernobyl ha ricevuto un numero record di 100 mila turisti, desiderosi di visitare il luogo della sciagura che ha ispirato l’omonima serie evento di grande successo Sky-Hbo.

Redazione

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