E’ morto l’attore Flavio Bucci. Era nato a Torino il 25 maggio del 1947. “Quando un artista se ne va lascia sempre un gran vuoto. Mi dispiace molto della scomparsa dell’attore Flavio Bucci, che da anni risiedeva a Passoscuro” cosi’ un post di Facebook Esterino Montino, sindaco di Fiumicino. “Tutti lo ricordano in alcuni suoi ruoli memorabili in film altrettanto indimenticabili – ricorda il sidnaco di Fiumicino – penso al ‘Marchese del Grillo’, accanto a Sordi, a ‘Suspiria’ del maestro del terrore Dario Argento, a “Il divo” di Paolo Sorrentino, solo per citarne alcuni. Un grande caratterista, di quelli che hanno fatto grande la cinematografia italiana. Esprimo le condoglianze mie e dell’Amministrazione ai familiari e amici”.
Nato da una famiglia molisano–pugliese originaria di Casacalenda in provincia di Campobasso, e di Orta Nova in provincia di Foggia, si è formato professionalmente presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino, dopodiché è stato chiamato al cinema da Elio Petri, che lo volle come protagonista del suo film La proprietà non è più un furto (1973). Nel 1977 si fece conoscere dal grande pubblico interpretando lo sceneggiato televisivo RAI Ligabue, diretto da Salvatore Nocita, con il quale tornerà a lavorare nei Promessi sposi (1989); sempre per il piccolo schermo, ha recitato nella Piovra (1984) di Damiano Damiani e in L’avvocato Guerrieri – Ad occhi chiusi (2008) di Alberto Sironi. Dopo aver lavorato con Giuliano Montaldo nei film L’Agnese va a morire (1976) e Il giorno prima (1987) e nel televisivo Circuito chiuso (1978), al cinema rimangono famosi i suoi ruoli di caratterista: il prete Don Bastiano in Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981), Tex e il signore degli abissi (1985), Secondo Ponzio Pilato (1987), Teste rasate (1993), Il silenzio dell’allodola (2005) e Il divo di Paolo Sorrentino (2008). Ha sposato Micaela Pignatelli dalla quale ha avuto due figli, Alessandro e Lorenzo. Ha avuto un terzo figlio, Ruben, da una relazione con la produttrice olandese Loes Kamsteeg. In teatro ha recitato come protagonista in numerose pièce teatrali tra cui: Opinioni di un clown di Heinrich Böll; Le memorie di un pazzo di Gogol’; Uno, nessuno e centomila; Il fu Mattia Pascal e Chi ha paura di Virginia Woolf? (regia di Marco Mattolini); Riccardo III; Quaderni di Serafino Gubbio operatore e I giganti della montagna (regia di Mario Missiroli). Dopo una lunga assenza dalle scene è tornato in teatro con lo spettacolo dedicato a Giacomo Leopardi Che fai tu luna in ciel, dimmi che fai, per la regia di Marco Mattolini con la danzatrice Gloria Pomardi e la pianista e compositrice Alessandra Celletti.
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