La piccola Tafida, la bimba di 5 anni trasferita da Londra al Gaslini di Genova, è stata dimessa dalla rianimazione

E’ uscita dal reparto Rianimazione Tafida, la bimba di 5 anni trasferita in ottobre da Londra all’ospedale genovese Gaslini, dopo la battaglia dei genitori perché non le fosse tolto il supporto alle funzioni vitali.Questo avrebbe voluto fare il Royal Hospital,dove Tafida era stata ricoverata ed era in coma per un aneurisma cerebrale. La bambina inizierà ora un programma di riabilitazione e il parziale distacco dal sistema di ventilazione assistita. I genitori impareranno a seguirla a casa, se in futuro potrà essere dimessa.

“L’opinione espressa dai medici inglesi di fronte all’Alta Corte e la loro prognosi si sono dimostrate sbagliate e la prova è la stessa Tafida. Dovremmo essere in grado di darvi buone notizie nei prossimi mesi”. Lo ha detto Shelina Begum, la madre della piccola Tafida Raqeeb, la bimba di 5 anni trasferita il 15 ottobre scorso all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova dal Royal Hospital di Londra dove era ricoverata per un disturbo prolungato della coscienza a causa di un’emorragia provocata da una malformazione vascolare cerebrale. “Oggi – ha sottolineato Shelina commentando le dimissioni della figlia dal reparto di rianimazione dell’ospedale genovese – è un giorno estremamente speciale per noi, perché Tafida è finalmente fuori dalla rianimazione. Questo significa molto per noi. Vogliamo ringraziare la squadra di medici del Gaslini – ha concluso la madre della piccola – per essersi presi cura di Tafida e un grazie va anche all’opinione pubblica”.

“I miglioramenti tangibili sono sulla qualità dell’assistenza nel senso che adesso che Tafida è accudita con strumenti che rendono il supporto ventilatorio e quello nutrizionale più confortevoli. E poi inizia a poter stare mezz’ora o un’ora staccata dal ventilatore, quindi comincia a poter respirare autonomamente. L’obiettivo è quello di consolidare questo risultato”. Lo ha detto il dottor Andrea Moscatelli, direttore del centro di rianimazione neonatale e pediatrica dell’ospedale Gaslini di Genova. “Dal punto di vista della coscienza – ha sottolineato Moscatelli – la bimba è sostanzialmente stabile ma è estremamente difficile capire qual è il suo grado di partecipazione all’ambiente e nel dubbio ci si deve sempre comportare come se la partecipazione fosse maggiore di quella che noi riusciamo a percepire. Non ha manifestato segnali – ha concluso il direttore del centro di rianimazione neonatale e pediatrica dell’ospedale Gaslini di Genova – che possono in maniera univoca di definire uno stato di coscienza ed è per questo che abbiamo cercato di ‘comprare del tempo’”.

“Curare è innanzitutto incontrare le persone. Il cammino è lungo ma fatto di piccoli passi quotidiani, come quello di oggi che vede Tafida non più in un luogo ad alta intensità di cura. Siamo felici di aver accolto Tafida al Gaslini, esaudendo il desiderio dei genitori che hanno chiesto tempo e tutta la qualità di vita migliore possibile per la loro piccola. Purtroppo, non sempre è possibile guarire ma è sempre doveroso prendersi cura”. Lo ha detto il direttore generale dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, Paolo Petralia. A ottobre Tafida è stata sottoposta dai medici dell’ospedale genovese a revisione della derivazione ventricolo-peritoneale per consentire un miglior drenaggio dell’idrocefalo, con stabilizzazione della funzione respiratoria e a tracheostomia per facilitare la funzione respiratoria. In seguito a Tafida è stata applicata la gastrostomia, per assicurare un corretto apporto alimentare e calorico.    Dopo il suo trasferimento dal reparto di rianimazione all’hospice per pazienti cronici e inguaribili, si prevede il consolidamento della stabilizzazione clinica della piccola e la promozione dello svezzamento dalla ventilazione assistita. L’obiettivo del programma di riabilitazione è arrivare in futuro alla domiciliarizzazione delle cure. Per questo, i genitori di Tafida seguiranno un percorso di formazione ad hoc. 

Redazione

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