Maltempo: la città di Venezia è in ginocchio, la situazione è complessa e preoccupante

Tutta Venezia e’ sott’acqua, la citta’ e’ in ginocchio. I danni sono incalcolabili. E non e’ ancora finito perche’ altri due episodi di acqua alta – che secondo gli esperti saranno gli ultimi – sono annunciati nella notte tra giovedi’ e venerdi’ e per venerdi’ mattina. La soprintendente all’Archeologia, belle arti e paesaggio per il comune di Venezia e laguna, l’architetto Emanuela Carpani, spiega all’AGI quali sono i beni artistici maggiormente a rischio dopo questo eccezionale episodio di acqua alta. “La zona marciana, della Basilica di San Marco, e’ quella maggiormente interessata anche perche’ si trova al livello piu’ basso, ma tutta la citta’ antica e’ allagata, cosi’ come lo e’ in realta’ tutta Venezia – spiega la soprintendente – per questo non si puo’ ancora dire quali beni culturali siano minacciati piu’ di altri. Il problema, infatti, e’ l’acqua salata che presenta il conto anche dopo anni. Invadendo aree artistiche importanti, palazzi, chiese, cortili gotici con la successiva sedimentazione del sale si creano danni enormi”. E “diffusi”, aggiunge, al punto che per fare un bilancio dei danni bisogna attendere la fine dell’evento calamitoso.

“La settimana prossima organizzeremo dei sopralluoghi con l’unita’ di crisi. Cio’ che bisognera’ fare subito – aggiunge la soprintendente – e’ lavare con acqua dolce i luoghi invasi dal mare. E farlo immediatamente perche’ il sale distrugge marmi, mosaici, intonaci… tutto, insomma. Soprattutto quando la situazione di allagamento si prolunga nel tempo come accade in questi giorni”. Entrando nel dettaglio dei palazzi storici o delle chiese invase dalle acque, la soprintendente spiega ancora all’AGI che si tratta di un numero enorme di edifici. “Praticamente quasi tutta Venezia e’ allagata. Tra i tanti beni culturali a rischio, il piu’ importante e’ ovviamente la Basilica di San Marco dove questa notte l’acqua e’ entrata nella cripta. Un fatto eccezionale – aggiunge – dovuto a una violenza incredibile del mare che, spinto anche da un fortissimo vento di scirocco, ha sfondato le finestre ed e’ entrato negli ambienti dove c’e’ l’altare con i resti di San Marco e dove ci sono i sepolcri dei patriarchi e tante opere di pregio”.

“Stanotte – racconta la soprintendente – abbiamo temuto il peggio, ma per fortuna poi le pompe hanno funzionato cosi’ come le barriere e l’acqua ha iniziato a defluire”. Oltre alla Basilica di San Marco, dice ancora l’architetto Carpani, ci sono molti altri “importanti complessi a rischio, come la Ca’ d’Oro, il capolavoro di architettura gotica che si affaccia sul Canal Grande. Sappiamo che ha subi’to danni all’impianto elettrico – prosegue – ma l’acqua salata provochera’ sicuramente grossi danni a marmi, mosaici e intonaci del palazzo”. Poi, spiega, ci sono Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa, un museo statale che ha anche un ingresso sul canale di San Severo; le Gallerie dell’Accademia, museo statale che raccoglie la migliore collezione di arte veneziana e veneta dal XIV al XVIII secolo. E ancora c’e’ il palazzo Ca’ Pesaro che si affaccia sul Canal Grande: “Qui un incendio causato dall’acqua sotto lo scalone monumentale ha provocato anche il crollo del solario – spiega la soprintendente – e si tratta di un danno ingente visto che quello scalone e’ magnifico. Per fortuna le collezioni permanenti presenti nel palazzo sono state risparmiare perche’ sono ai piani superiori, mentre quella di arte contemporanea in corso e’ stata tratta in salvo”.

L’alluvione mette a rischio anche le numerose chiese e i palazzi storici presenti lungo il Canal Grande, oltre a quelli delle isole. “Murano, Burano e Torcello sono invase delle acque, cosi’ come l’isola di San Giorgio con la sua basilica – spiega ancora la soprintendente – ma e’ visibile a occhio nudo anche la situazione della Giudecca e di Punta della Dogana, che divide il Canal Grande e il Canale della Giudecca e sede della Fondazione Pinault. Inoltre dobbiamo pensare anche ai tanti edifici e chiese antiche di Chioggia, nella citta’ metropolitana di Venezia, che stanotte sono state invase dall’acqua”. In definitiva, conclude la soprintendente, “non si puo’ fare un elenco anche perche’ a Venezia edifici storici e artisticamente rilevanti sono sia pubblici che privati. Quello che possiamo dire e’ che la citta’ e’ in ginocchio e ci vorra’ molto per riprenderci da un evento cosi’ inaspettato e violento”. 

Redazione

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