Corallo, lapislazzuli, agata blu, onice, madrepora, perla marina e madreperla: sono alcune delle indicazioni ingannevoli riportate sugli oltre 100 mila monili, in realtà tutti falsi, sequestrati dalla guardia di finanza. Smantella un’organizzazione composta da cittadini di origini cinese, bengalese e italiani che avevano fatto di alcuni depositi, a Torino e nella prima cintura del capoluogo piemontese, le loro basi per la vendita dei monili falsi. Due per ora gli imprenditori, titolari delle attività, denunciati per frode in commercio. Dalle indagini è emerso che le pietre preziose erano prodotte con pasta vitrea o ceramica. Centinaia di collane, bracciali, orecchini e anelli, già in vendita o pronte per essere distribuite. Nel corso di una perquisizione, i finanzieri hanno scoperto che le uscite di sicurezza del punto vendita, nel centro di Torino, erano tutte chiuse con lucchetto, estintori e manichette antincendio inutilizzabili perché nascosti sotto la merce.
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