L’Aquila vuota nella commemorazione a 11 anni dalla tragedia del terremoto

Con un grande fascio di luce azzurro, proiettato verso il cielo da Piazza Duomo, con l’illuminazione di alcuni luoghi simbolo della tragedia (via XX Settembre, Casa dello Studente, Piazzale Paoli, via D’Annunzio e Convitto) con l’accensione di un braciere da parte di un vigile del fuoco e con migliaia di candele alle finestre nel capoluogo di Regione e in tutto in cratere sismico, in un atmosfera surreale che neppure il post terremoto di 11 anni fa ha conosciuto, si e’ celebrata la ricorrenza del devastante terremoto che all’alba del 6 aprile del 2009 ha portato con se’ distruzione sofferenza: 309 persone decedute e migliaia di feriti. In una citta’ forzosamente deserta per ragioni di incolumita’ sanitaria, le uniche presenze a piazza Duomo quelle istituzionali, delegate a rappresentare l’intera comunita’ dai familiari delle vittime: il prefetto della provincia dell’Aquila, Cinzia Torraco, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, in rappresentanza dei comuni del cratere del terremoto 2009. Dopo l’accensione del braciere le autorita’ sono entrate nella chiesa delle Anime Sante dove il sindaco Biondi ha letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il prefetto ha reso poi omaggio alle lapidi commemorative delle vittime del terremoto nella Cappella della Memoria della Chiesa di Santa Maria del Suffragio. A seguire la messa, celebrata dal cardinale Giuseppe Petrocchi, terminata con i 309 rintocchi dal campanile della chiesa in memoria delle vittime.

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