Coronavirus: manca l’acqua nel cimitero di Poggioreale a Napoli e servizi igienici fuori uso, allarme lanciato dalle ditte funebri

Anziani in fila per regolarizzare passaggio di contratto della gestione dei lumini davanti le tombe da una societa’ all’altra, niente acqua e nemmeno gel per disinfettare le mani. L’emergenza coronavirus diventa a Napoli nuovo terreno di scontro tra gli operatori al cimitero storico di Poggioreale e l’amministrazione comunale. Nel camposanto piu’ antico della citta’, con una parte monumentale spesso al centro di querelle per lo stato di degrado, “manca l’acqua e da circa un mese quasi tutti i servizi igienici sono fuori uso. In un luogo del genere per visitatori e operatori attenersi alle raccomandazioni per contenere l’epidemia di coronavirus e’ praticamente impossibile. Abbiamo letto le rassicurazioni del primo cittadino Luigi de Magistris, ma, nel concreto, cosa si fa?”, domanda Gennaro Tammaro, delegato Efi per Napoli e la Campania.

“La sufficienza con cui viene gestito l’intero comparto cimiteriale non permette di assicurare una fruizione dei luoghi di culto in totale sicurezza” in questo momento storico, aggiunge. Non e’ solo questo a preoccupare gli impresari funebri del sindacato di categoria. “Centinaia di persone sono agglomerate in spazi angusti e lunghe code davanti gli uffici della Citelum, la societa’ chiamata ad assolvere al ruolo un tempo di Selav. Nessuna area di sosta e di attesa per questi utenti, per lo piu’ anziani. Nemmeno un dispenser di gel disinfettante. Tutto frutto di un caos in cui il comparto e’ piombato da mesi e di cui il Comune di Napoli ha grandi responsabilita’. Non riusciamo a comprendere da dove provenga tutta questa sicurezza dell’Amministrazione nei confronti dell’epidemia quando nel quotidiano nemmeno le piu’ basilari norme igieniche sono in grado di garantire”, conclude Tammaro.

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