Il 3 dicembre del 1911 nasceva Nino Rota, tra i più influenti e prolifici compositori della storia del cinema. Fu premio Oscar nel 1975 per la colonna sonora de “Il Padrino parte II”

Nino Rota, all’anagrafe Giovanni Rota Rinaldi, è stato un compositore italiano, tra i più influenti e prolifici della storia del cinema. La formazione musicale di Nino Rota è stata molto precoce: entrato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel 1923, è stato allievo di Paolo Delachi e Giulio Bas. Nel 1922 compone L’infanzia di San Giovanni Battista scritto a quasi undici anni ed eseguito nello stesso anno a Milano e l’anno successivo a Tourcoing, in Francia; in occasione della esecuzione francese, chiamato alla ribalta dal pubblico entusiasta ne diresse la replica del finale. Nel 1926 Rota scrive Il Principe Porcaro, un’operina per ragazzi ispirata ad una fiaba di Hans Christian Andersen. Tre quarti d’ora di una musica che, considerata l’età del compositore, è giudicata dai critici già matura, senza sbavature, intensa e al tempo stesso ironica. Successivamente Nino Rota studia privatamente con Alfredo Casella a Roma (dopo aver studiato, a Milano, con Ildebrando Pizzetti), conseguendo il diploma in composizione musicale all’Accademia di Santa Cecilia nel 1929. Al 1930 risale l’esame di maturità presso il Liceo Virgilio di Roma.

Nel 1930 si reca negli Stati Uniti, e vi rimane due anni, per alcuni corsi di perfezionamento vincendo una borsa di studio a Philadelphia presso il prestigioso Curtis Institute of Music, dove è allievo, tra gli altri, di Rosario Scalero e di Fritz Reiner e dove stringe amicizia con Aaron Copland; compagni di corso sono Gian Carlo Menotti e Samuel Barber. Torna in patria per laurearsi in lettere all’Università degli studi di Milano discutendo con Antonio Banfi, nel 1936, una tesi dedicata al compositore Gioseffo Zarlino, pubblicata per cura di Matteo M. Vecchio. Nel 1933 esegue il suo primo accompagnamento musicale del film Treno popolare di Raffaello Matarazzo. Film veloce e giovanile, fu girato da un cast di ventenni tutto in esterni, con pochi mezzi e con grande realismo e allegria; la sua musica sottolinea con gaia spensieratezza il carattere gioviale e divertente del film. Per l’occasione compose anche una simpatica canzonetta Treno popolare che divenne il leitmotiv centrale del film. Il rapporto di collaborazione e amicizia con Matarazzo continuò anche per altri film nel 1942 e 1943.

Nel 1937 insegna teoria e solfeggio al Conservatorio Giovanni Paisiello di Taranto, mentre due anni dopo passa al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dove insegna armonia e composizione; di quest’ultimo istituto diventa direttore nel 1950. Dopo aver realizzato l’accompagnamento musicale per il film Zazà di Renato Castellani nel 1944, incontra, successivamente, Federico Fellini impegnato a produrre Lo sceicco bianco per Luigi Rovere. Da allora tra i due artisti si instaura un’amicizia lunga trent’anni e una collaborazione per numerosi film. Compone le musiche anche per due capolavori di Luchino ViscontiRocco e i suoi fratelli (1960) e Il Gattopardo (1963). Nel 1968 compone le musiche per il film Romeo e Giulietta, diretto da Franco ZeffirelliNastro d’argento nel 1969 alla migliore colonna sonora. Nel 1972 ebbe grande successo la colonna sonora del film Il Padrino, che tuttavia non ottenne la candidatura all’Oscar in quanto non si trattava di musiche originali (il Maestro aveva riutilizzato temi da lui composti anni prima, come il tema principale Parla più piano, rielaborazione con ritmo più lento della musica per il film Fortunella di Eduardo de Filippo. Rota vincerà comunque l’ambito riconoscimento due anni più tardi per le musiche originali del film Il Padrino – Parte II, dividendolo con l’altro compositore del film Carmine Coppola. Nel 1977 vince il David di Donatello per il miglior musicista per il film Il Casanova di Federico Fellini.

Dall’inizio della sua carriera come compositore di colonne sonore non smette di comporre musica per orchestra, da camera e vocale, oltre a numerose opere liriche (la più celebre delle quali è probabilmente “Il cappello di paglia di Firenze“) e si permette anche qualche incursione nel mondo della televisione: ad esempio le musiche per lo sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca (ha composto su testo di Lina Wertmüller la canzone Viva la pappa col pomodoro, cantata da Rita Pavone). Per la musica sacra sono particolarmente importanti le cantate Mysteriumla Vita di Maria e Roma capomunni, i cui testi sono stati selezionati da Vincenzo Verginelli, con cui condivideva gli ideali dell’ermetismo.

Rota muore poco dopo la fine delle registrazioni della sua ultima colonna sonora per Fellini, Prova d’orchestra. Per i funerali di Fellini, Giulietta Masina chiese al trombettista Mauro Maur di suonare il tema Improvviso dell’Angelo di Nino Rota nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. Pur essendo conosciuto soprattutto per il suo lavoro nel mondo del cinema, Nino Rota ha composto anche per il teatro e il balletto con notevole riscontro internazionale. A lui sono dedicati il Conservatorio Nino Rota a Monopoli, in origine nato su iniziativa dello stesso compositore come sezione staccata di quello barese e oggi sede autonoma, l’auditorium del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari e la sala concerti del Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera nato su iniziativa dello stesso compositore come sezione distaccata di quello barese ed oggi con sede autonoma, del quale fu il primo direttore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.