Sequestrati dalla Procura di Avellino nove viadotti con barriere a rischio su alcune tratte autostradali per prevenire ulteriori incidenti dopo la strage del bus a Monteforte Irpino che causò 40 vittime

Viadotti autostradali dalle barriere a rischio e la procura della Repubblica di Avellino decide di intervenire su altre tratte autostradali per prevenire eventuali incidenti disastrosi, dopo quello del 2013 a Monteforte Irpino, nel quale persero la vita 40 persone a bordo di un pullman. Nove viadotti sono stati interessati dal sequestro delle barriere lungo la A1 Milano Napoli, dove saranno adottate misure di limitazione sui ponti “Val Freghizia”, “Rio Pescara” e “Fosso Pezza Secca”; lungo la A16, dove sono ancora sotto sequestro le barriere di 12 viadotti compresi tra le uscite Baiano e Benevento, si aggiungono i ponti “Lamia”, “Omero Fabriani” e “D’Antico”; lungo la A14 Bologna-Taranto, il sequestro riguarda i ponti “Colonella”, “Fonte dei preti” e “Del Vomano”.

Il nuovo filone d’inchiesta condotto dai Pm Rosario Cantelmo e Cecilia Annecchini, riguarda la struttura delle barriere e la relativa manutenzione e nel registro degli indagati figurano dirigenti di Autostrade per l’Italia gia’ coinvolti nel processo per la strage di Acqualonga, dove il tribunale di Avellino ha emesso condanne da 5 a 6 anni, riconoscendo come principale responsabile il titolare dell’agenzia che noleggio’ il bus precipitato dal viadotto, Gennaro Lametta, condannato a 12 anni di reclusione. Assieme a Michele Renzi, Massimo Giulio Fornaci e Gianni Marrone, per Aspi sono indagati anche Costantino Vincenzo Ivoi, Donato Dino Giuseppe Maselli, Mauro Crispino, Stefano Castellani e Salvatore Belcastro.

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