i 50 anni di Kim Rossi Stuart e 45 anni di carriera, da Fantaghiro’ a Vallanzasca. Da ragazzino sognava le Olimpiadi di Seul del 1988, specialità nuoto per cui si allenava e non pensava al cinema

Kim Rossi Stuart compie 50 anni. Domani il bambino prodigio del cinema italiano raggiunge il mezzo secolo di vita e i 45 anni di carriera visto che a soli 5 anni esordi’ sul grande schermo nella pellicola di Mauro Bolognini ‘Fatti di gente perbene’ la pellicola incentrata sul delitto Murri. Figlio dell’attore Giacomo Rossi Stuart e della modella tedesco-olandese Klara Muller, Kim fu chiamato in questo modo in onore di Rudyard Kipling autore del romanzo omonimo. Un esordio travagliato visto che Kim, solo un bambino, non voleva saperne di partecipare. In un’intervista a Movie Player racconto’: “Dopo il primo ciak, non ne volli piu’ sapere! Li tenni tutti in ostaggio per un po’: poi mi sommersero di cioccolatini, e alla fine accondiscesi a girare ancora”. Nato alla Garbatella e cresciuto al Pigneto ha spiegato al Corriere come fosse stato un bambino: “Spericolato, molto fisico. Molto molto esuberante”. Da ragazzino sognava le Olimpiadi di Seul del 1988, specialita’ nuoto per cui si allenava e non pensava al cinema. La carriera, come dichiaro’ a Movie Player, non decollo’ grazie al padre che aveva smesso con il cinema poco dopo la sua nascita ma quando, da ragazzino, fu raccolto in autostop da Pietro Valsecchi, produttore di Checco Zalone, che notandolo gli disse: “Hai una faccia pazzesca, devi fare un provino!”. Ma il rapporto con il cinema per quanto precoce, immediato e brillante, e’ sempre stato molto burrascoso proprio per il poco amore che l’attore aveva nello stare di fronte a una macchina da presa. A soli 14 anni e’ protagonista di ‘I ragazzi della valle misteriosa’ serie tv di Marcello Aliprandi del 1984. Tre anni dopo e’ Anthony Scott in ‘Il ragazzo dal kimono d’oro’ – una italianizzazione del piu’ celebre ‘Karate Kid’ – di Fabrizio De Angelis. 

Il grande successo arriva con la serie ‘Fantaghiro” di Lamberto Bava in cui interpreta Romualdo. Un ruolo in cui sarebbe rimasto confinato, per quanto famoso, se non avesse rifiutato un nuovo progetto del franchise – come da lui stesso dichiarato – in cui defini’ cosi’ il momento di svolta della sua carriera: “Per un po’ pensai anche di smettere. Poi Alessandro D’Alatri mi fece fare il provino per ‘Senza pelle’. I produttori non volevano uno che veniva dalla televisione: ma alla fine accettarono, a malincuore, questo spilungone che veniva dalla tv”. Dopo questo successo e’ la volta di ‘Al di la’ delle nuvole’ di Antonioni e Wim Wenders. E’ il periodo, quello degli anni ’90, che porta l’attore a diventare uno dei piu’ apprezzati e impegnati personaggi del nostro cinema. E’ stato infatti il padre che abbandona il figlio affetto da patologia neuromotoria che ritrova dopo 15 anni in ‘Le chiavi di casa’ di Gianni Amelio, il Freddo di ‘Romanzo criminale’ e il protagonista di ‘Vallanzasca – Gli angeli del male’, entrambi di Michele Placido e Lucignolo nel ‘Pinocchio’ di Benigni. Ha lavorato, tra gli altri, con i fratelli Taviani, Francesca Archibugi, Daniele Luchetti e Carlo Mazzacurati, poi e’ passato anche alla regia con ‘Anche Libero va bene’ e ‘Tommaso’ e alla scrittura con la raccolta di racconti ‘Le Guarigioni’ uscito quest’anno per La nave di Teseo e da uno di questi scritti e’ tratto proprio ‘Tommaso’. A marzo 2019 ha sposato la sua storica compagna Ilaria Spada, attrice anche lei e madre dei suoi due figli Ettore e Ian. L’amore tra i due e’ nato a casa di Caterina Balivo, come raccontato da Spada in un’intervista al settimanale F: “Ci siamo incontrati nello sgabuzzino di casa Balivo. Mi viene da ridere perche’ Caterina si arrabbia molto quando lo chiamo cosi’. In realta’ era una stanza dove si lasciavano i cappotti. Sono entrata a lasciare il mio e c’era lui con il marito di Caterina a chiacchierare e a bere vino. L’ho guardato e ho detto “Ah! Mi unisco”. Non ci siamo piu’ alzati”. 

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