Agenti uccisi a Trieste: Sindacato Polizia provincia di Napoli, “Stop ai benefici per chi si rende responsabile di delitti tanto efferati per evitare di tornare agli anni bui della Repubblica”

E’ di poche ore fa la notizia che i due giovani poliziotti attinti da colpi d’arma da fuoco ad opera di due criminali nei pressi della Questura di Trieste, siano deceduti nonostante i tentativi di salvare loro la vita. Le due belve sono state bloccate evitando così che la strage assumesse carattere ancora più grave.

Sulla vicenda è intervenuto duramente Giuseppe Raimondi, Segretario Generale provinciale del Sindacato di Polizia Coisp, il quale ha dichiarato: “ Rabbia, sgomento, frustrazione sono questi i sentimenti che in questo momento ogni poliziotto ed ogni donna e uomo in divisa stanno provando di fronte ad una notizia tanto grave. Due criminali, due balordi prezzolati hanno tolto la vita a due giovani poliziotti che non raggiungevano i 30 anni, senza alcun tipo di scrupolo. Non oso definirli bestie perché la natura ha regole ben precise che questi due signori evidentemente non hanno. Il mio pensiero va ai familiari , agli amici, ai colleghi tutti che hanno auto la fortuna di conoscere i nostri due eroi, morti in un ordinario pomeriggio di lavoro per mano di gente che sicuramente non dovevano essere in giro, libero di delinquere come meglio pareva loro. Basta – prosegue Raimondi – le Istituzioni sono chiamate ora più che mai   a dare risposte decise, serie….. Occorre seriamente che la pena diventi certa, che i benefici siano assolutamente esclusi per chi delinque per reati di tale portata, non possiamo più tollerare che balordi vadano in giro a commettere gravi reati per poi magari uscire e festeggiare la festa di compleanno come accaduto per l’omicida della Guardia Particolare Giurata a Napoli. I due assassini di oggi sicuramente sarebbero dovuti essere in galera piuttosto che liberi di rapinare e ammazzare. Ora è il momento di onorare i nostri caduti, ma il tempo è scaduto, o ci si dà una mossa oppure si rischia di tornare ai bollettini di guerra degli anni duri quando i morti si contavano quotidianamente.

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