Il Papa in Mozambico: “non bisogna concentrarsi sui peccati di sesso, ce ne sono di più gravi come l’orgoglio, l’arroganza e il dominio”

Una volta un gesuita “mi disse di stare attento nel dare l’assoluzione, perche’ i peccati piu’ gravi sono quelli che hanno una maggiore ‘angelicita”: orgoglio, arroganza, dominio. E i meno gravi sono quelli che hanno minore angelicita’, quali la gola e la lussuria. Ci si concentra sul sesso e poi non si da’ peso all’ingiustizia sociale, alla calunnia, ai pettegolezzi, alle menzogne”. Cosi’ Papa Francesco durante il suo viaggio in Mozambico, incontrando in maniera privata un gruppo di 24 gesuiti (il 5 settembre). Il colloquio e’ avvenuto in Nunziatura, al termine della giornata di impegni del Pontefice. Repubblica anticipa parte del colloquio, la cui versione integrale verra’ pubblicata domani sul sito della rivista La Civilta’ Cattolica. 

“Commetto gli stessi errori di prima, sono e resto peccatore” – “Commetto gli stessi peccati di prima”, “sono e resto un peccatore”. Cosi’ Papa Francesco, durante il suo viaggio in Mozambico, incontrando in maniera privata un gruppo di 24 gesuiti (il 5 settembre). Il colloquio e’ avvenuto in Nunziatura, al termine della giornata di impegni del Pontefice. Repubblica anticipa parte del colloquio, la cui versione integrale verra’ pubblicata domani sul sito della rivista La Civilta’ Cattolica. “Credo che la mia esperienza di Dio non sia cambiata – ha affermato il Pontefice rispondendo a come e’ cambiata la sua esperienza di Dio, da quando e’ stato eletto Papa -. Resto sempre lo stesso di prima. Avverto un senso di maggiore responsabilita’, senza dubbio. La mia preghiera di intercessione poi si e’ fatta molto piu’ ampia di prima. Ma anche prima vivevo la preghiera di intercessione e avvertivo la responsabilita’ pastorale. Parlo al Signore come prima. E poi commetto gli stessi peccati di prima. L’elezione a Papa non mi ha convertito di colpo, in modo da rendermi meno peccatore. Sono e resto un peccatore”. Per questo, ha continuato, “mi confesso ogni due settimane. Mi conforta molto sapere che Pietro, l’ultima volta che appare nei Vangeli, e’ ancora insicuro come lo era prima. Leggere dell’ipocrisia di Pietro mi conforta tanto e mi mette in guardia. Soprattutto mi aiuta a capire che non c’e’ alcuna magia nell’essere eletto Papa. Il conclave non funziona per magia”. 

“No alla sociologia sterilizzata, il ‘meticciato’ fa crescere ” –  “Oggi siamo tentati da una forma di sociologia sterilizzata. Sembra che si consideri un Paese come se fosse una sala operatoria, dove tutto e’ sterilizzato: la mia razza, la mia famiglia, la mia cultura, come se ci fosse la paura di sporcarla, macchiarla, infettarla. Si vuole bloccare quel processo cosi’ importante che da’ vita ai popoli e che e’ il meticciato”. Cosi’ Papa Francesco, durante il suo viaggio in Mozambico, incontrando in maniera privata un gruppo di 24 gesuiti (il 5 settembre). Il colloquio e’ avvenuto in Nunziatura, al termine della giornata di impegni del Pontefice. Repubblica anticipa parte del colloquio, la cui versione integrale verra’ pubblicata domani sul sito della rivista La Civilta’ Cattolica. “Mescolare ti fa crescere, ti da’ nuova vita. Sviluppa – ha sottolineato il Papa – incroci, mutazioni e conferisce originalita’. Il meticciato e’ quello che abbiamo sperimentato, ad esempio, in America Latina. Da noi c’e’ tutto: lo spagnolo e l’indio, il missionario e il conquistatore, la stirpe spagnola e il meticciato. Costruire muri significa condannarsi a morte. Non possiamo vivere asfissiati da una cultura da sala operatoria, asettica e non microbica”. 

 “Aprirsi a dovere dell’ospitalita’, disinteressato servizio” – Aprirsi “al dono della vita” e “al dovere dell’ospitalita’”. E’ l’invito di Papa Francesco al termine dell’Udienza generale. Salutando i fedeli di lingua italiana il Pontefice ha ricordato che pellegrini venerdi’ prossimo si celebrera’ la memoria di San Vincenzo de’ Paoli, Fondatore e Patrono di tutte le Associazioni di Carita’. “L’esempio di carita’ datoci da san Vincenzo de’ Paoli, conduca tutti voi a un gioioso e disinteressato servizio ai piu’ bisognosi, e vi apra al dovere dell’ospitalita’ e al dono della vita”, ha detto Francesco.

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