Da uno studio emerge che gli italiani sono un popolo di scortesi

Per il 68% degli italiani i gesti di cortesia e gentilezza quotidiani sono ormai scomparsi e il 39% confessa di aver subito gesti scortesi fino a una ventina di volte in una sola settimana: quasi 3 episodi al giorno. Al Nord come al Sud, lo scenario è pressoché lo stesso: il 39% di chi vive nell’Italia settentrionale ammette di respirare più scortesia a causa dei ritmi di vita più stressanti; opinione condivisa anche da chi vive da Roma in giù (28%). E’ quanto emerso da uno studio promosso da Mars Italia e Be-kind con il contributo di 50 esperti tra psicologi, antropologi, sociologi ed esperti di bon ton, che suggerisce una ‘cura’ per recuperare questo valore perduto, partendo dalle vacanze estive in quanto momento che favorisce la distensione e il buonumore. La mancanza di gentilezza permea ogni comportamento quotidiano per il 54% degli intervistati, seguito dal 26% che afferma che si manifesta soprattutto fuori casa, al lavoro, come in strada con gli sconosciuti. Quale sono le situazioni più ‘calde’? In primis quando si è al volante, o sui mezzi pubblici (42%), in ufficio (37%)specialmente per la mancanza di disponibilità dei colleghi, ma anche tra le mura domestiche (12%): non si dice più ‘per favore’ o ‘grazie’ per i piccoli gesti quotidiani e non ci si aiuta nelle faccende domestiche. Tra le cause principali di questa tendenza spiccano: la vita frenetica (29%), lo stress quotidiano (16%) e l’abuso dei social (25%).

“Le cause della maleducazione – spiega Cristina Milani, psicologa, presidente del World kindness movement e autrice del libro ‘La forza nascosta della gentilezza’ – sono molteplici. Una fra queste è sicuramente il periodo in cui viviamo. Oggi è difficile essere gentili, perché tutto va controcorrente, ma ci sono sempre più persone che ci stanno provando. Sono tutti coloro che hanno deciso di vivere in modo equo, rispettoso, con una certa etica e con il rispetto dell’ambiente: per me sono i gentili moderni. Come? Vivendo basandosi sul concetto di assertività, di fiducia in se stessi e in quello che si fa, con rispetto e attenzione nei confronti degli altri”. Per l’80% degli esperti coinvolti nell’indagine è indispensabile seguire una cura della gentilezza per vivere meglio con se stessi e con gli altri. Per seguirla basta osservare delle semplici regole che toccano la sfera del benessere psicofisico e dell’ambiente circostante. “Fare un atto di gentilezza – commenta Cristina Milani – aumenta il livello di serotonina, che è l’ormone responsabile del buon umore, e dei peptidi. Questi ultimi aiutano ad eliminare le emozioni negative, facendoci affrontare meglio la quotidianità e risolvere in modo positivo i conflitti”. La ‘cura della gentilezza’ messa a punto da Mars e Be-kind insieme al pool di esperti prevede cinque diversi step. – Stop alla fretta: è importante rallentarsi ed allenarsi alla pazienza perché la gentilezza merita il suo tempo. – No alla negatività: è bene sviluppare un pensiero positivo tramite cui lasciar scivolare via le brutte cose, dimenticare il passato. – Ridere, ridere, ridere: in un sorriso è racchiuso un potere disarmante, non solo per il benessere psicofisico ma anche per creare legami: riduce il livello di stress, l’ansia, accresce l’interazione sociale e migliora la motivazione. – Chiedere scusa: in alcuni casi scusarsi è un’ottima strategia per mantenere l’equilibrio. – Ricicla, ripara e riutilizza: ogni cosa gettata ha un impatto non solo sull’ambiente ma anche sulla vita degli altri.

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