Il 2 luglio del 1906 nasceva Mario Castellani, la mitica “spalla” in tutti gli spettacoli di Totò, dal teatro al cinema. Indimenticabile la scena nel treno…

Mario Castellani  nacque il 2 luglio del del 1906. E’ stato un attore italiano, noto per aver interpretato diversi film come brillante spalla di Totò. Figlio d’arte, si diploma all’istituto tecnico e si dedica quindi alla recitazione esordendo come “brillante” d’operetta nella compagnia teatrale dello zio Attilio Pietromarchi; il passo verso il teatro di rivista è breve e partecipa così agli spettacoli dei fratelli Schwarz e a quelli della compagnia di rivista Za-Bum.

Diventa poi un’apprezzata spalla in tutti i migliori spettacoli di Totò, apparendo accanto a lui non soltanto in teatro ma anche in quasi tutti i film interpretati dal comico napoletano. Nel 1928 è uno dei principali interpreti di Madama Follia e di Mille e una donna accanto a Totò e Isa Bluette, ma diventa ufficialmente la spalla di Totò dagli inizi dei primi anni quaranta ottenendo un successo personale in Quando meno te lo aspetti di Galdieri in cui recita anche Anna Magnani. Viene riconfermato per la stagione successiva per uno dei più grandi successi di rivista di quel periodo, Volumineide, sempre di Galdieri e con i medesimi attori. Nel 1944 è ancora con gli stessi attori e autore in Che ti sei messo in testa? ed è uno dei primi attori a festeggiare la liberazione di Roma e a prendere di mira attraverso la satira il caduto regime, sempre con Totò e la Magnani, in Con un palmo di naso. Nel dopoguerra continua ad affiancare Totò in teatro, soprattutto nella celebre rivista galdieriana C’era una volta il mondo (1947), con soubrette come Elena GiustiIsa Barzizza e Gilda Marino.

A partire dal 1945, e fino alla morte del comico napoletano, Castellani sarà la perfetta spalla di Totò in una numerosa serie di pellicole: con il suo garbato spirito brillante e la sua pronta reattività, sostiene gli spiritosi e improvvisati dialoghi. Tra i tanti film: Fifa e arena(1948) di Mario MattoliTotò cerca moglie (1950) di Carlo Ludovico BragagliaLe sei mogli di Barbablù (1950), sempre di Bragaglia, Totò a colori (1952) di Steno (dove Totò e Castellani ripropongono il celebre sketch teatrale del vagone letto), Il più comico spettacolo del mondo (1953) di Mario Mattoli, Chi si ferma è perduto (1960) di Sergio CorbucciTotò contro i quattro (1963) di Steno, nel quale è anche direttore dei dialoghi. Nel 1956 torna in teatro debuttando da protagonista nella commedia di Marotta e RandoneIl malato per tutti, ottenendo un notevole successo personale e partecipando anche ad altri atti unici della stessa formazione diretta da Maner Lualdi e denominata “Compagnia delle 15 Novità”. Nella stagione seguente è scritturato dalla compagnia di Peppino De Filippo con buoni consensi soprattutto per la sua prestazione ne Le metamorfosi di un suonatore ambulante (1957). Nel 1967, poco prima della morte di Totò, Castellani gli è di nuovo a fianco in una serie televisiva, TuttoTotò diretta da Daniele D’Anza: uno spettacolo a episodi dedicato alla carriera del comico, in cui vengono riproposti gli sketch più celebri dei suoi spettacoli teatrali. Dopo la scomparsa del suo amico, Castellani dirada i propri impegni professionali. Negli ultimi anni apparirà quasi esclusivamente in televisione, soprattutto in rappresentazioni di commedie di Peppino De Filippo.

Come l’amico Antonio de Curtis, che raggiunse il massimo grado, anche Mario Castellani fu iniziato nella Massoneria di Rito Scozzese.

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