Napoli, sempre gravi ma stazionarie le condizioni della bimba di 4 anni ferita nella sparatoria a Piazza Nazionale, il papà: “Sto pensando di lasciare la città, nessuna polemica, ora conta solo salvarla”

La piccola Noemi «è stabile, ma persistono le condizioni di criticità». È quanto si legge nel bollettino medico diramato dall’ospedale Santobono di Napoli. «Si sta prestando la massima attenzione alle condizioni del polmone sinistro – quello più compromesso dal proiettile – per verificarne la vascolarizzazione. Le sue condizioni cliniche continuano ad essere gravi e la prognosi rimane riservata».  «Nella giornata di ieri si sono presentati episodi di desaturazione – si legge nel bollettino – Continua la sedazione e la ventilazione meccanica con alta concentrazione di ossigeno. La bambina è continuamente monitorata in tutti i parametri vitali». 

Sono giorni davvero pieni di angoscia per i genitori di Noemi, la bimba di quattro anni rimasta gravemente ferita a Napoli dopo una sparatoria avvenuta in strada e in pieno giorno venerdì scorso. Mentre alcune mamme, ieri sera, si sono radunate fuori dall’ospedale pediatrico Santobono per una veglia di preghiera, il papà di Noemi, Fabio, sfoga tutta la rabbia e tutto il dolore di queste ore. Lasciare Napoli? “Fa rabbia, è doloroso, ma ci sto pensando”. Così il padre di Noemi, la bambina di quattro anni ferita in un agguato a Napoli, in un’intervista a Repubblica. Comunque, aggiunge, “non voglio fare polemiche. In questo momento conta solo un pensiero: salvare la bambina. Io e mia moglie facciamo di tutto pur di non farle correre pericoli, si fanno sacrifici”. E rivela di essere un genitore apprensivo: “ti viene naturale, no? Si, lo eravamo già. Uno li protegge in tutti i modi. Io la mando all’asilo privato, la faccio stare sotto una campana di vetro. E poi….”. Cosa dicono i medici? “Stazionaria. La parola che più stiamo dicendo in queste ore. Sono giorni che non finiscono mai. Giorni in cui diciamo solo questo: come sta? Stazionaria. Tutto il resto, con tutto il rispetto, sono parole meno importanti che adesso valgono poco”. Lui sottolinea di “sperare nella piccola resistenza di una bambina che non può ancora parlare. Io sono sicura che mia figlia è in gamba, possiede tante energie”.

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