Dieci persone arrestate dalle Squadra Mobile di Latina e Napoli per furti in ville commessi in varie Regioni, la banda spiava le targhe delle auto dei proprietari con la banca dati del PRA

Una banda specializzata in furti in villa e’ stata scoperta dalla polizia di Stato di Latina, che arrestato 10 persone tutte originarie del Rione Traiano di Napoli con l’ausilio del personale della Squadra Mobile partenopea. Tra gli indagati raggiunti dalla misura cautelare ci sono anche due donne. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in ville ed appartamenti e di porto abusivo di armi. Il gruppo criminale operava in occasione di eventi organizzati a teatro o nelle adiacenze di noti ristoranti dove le potenziali vittime arrivavano a bordo delle proprie autovetture. Gli indagati in queste occasioni riuscivano a recuperare gli indirizzi degli appartamenti da svaligiare attraverso la consultazione della banca dati ACI/PRA che permetteva di risalire al luogo di residenza del proprietario dell’autovettura. La banda metteva a segno decine di furti soprattutto nei fine settimana, in diverse zone della Campania, delle Marche, del Lazio e dell’Abruzzo. Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina. L’indagine e’ partita dopo l’uccisione di un ladro in via Palermo a Latina nell’ottobre del 2017.

A capo del gruppo c’era Salvatore Pepe; Salvatore Merolla, Maria Rosaria Autore e Salvatore Quindici erano diretti collaboratori di Pepe nella pianificazione delle trasferte, prendendo parte alla maggioranza dei furti e individuando le strutture ricettive dove alloggiare nel corso raid. C’era poi chi provvedeva a effettuare le visure nella fase esecutiva dei furti, e le donne del gruppo, oltre ad Autore, Adele Iannuzzelli, provvedevano ad accertarsi che nessuno fosse presente in casa, suonando al citofono prima del furto. Altri due complici, poi, fornivano auto alla banda tra quelle di loro familiari e si occupavano del trasporto degli arnesi da scasso e della refurtiva, nascondendoli all’interno di vani e doppi fondi creati ad hoc nelle vetture. Tutti svolgevano alternativamente anche la funzione di palo. Il 2 dicembre 2017, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Pescara e L’Aquila, venivano sequestrati a un componente del gruppo di ritorno dalle Marche monili in oro per un peso complessivo di circa 1,5 chili, bottino di furti compiuti in provincia di Ascoli Piceno e messi nel vano airbag di una Suzuky Ignis che era stata sottoposta a pedinamento satellitare. I proventi dei furti venivano immediatamente ceduti a un ricettatore di Napoli proprietario di due laboratori orafi nel quartiere Porto, che sono stati perquisiti, come la sua abitazione. Nei furti sono stati sottratti anche 6 pistole e 7 fucili, di cui uno a pompa, che sono stati certamente immessi nel mercato delle armi clandestine. 

 

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